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Frutta estiva. Minguzzi: “Campagna almeno non disastrosa”

PescheNettarine
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Autore Redazione

Bene le albicocche, soprattutto con le nuove varietà, minor pressione dalla Spagna a inizio campagna per pesche e nettarine. Un primo, provvisorio, bilancio di Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia Romagna

Non è stata una campagna disastrosa come le due precedenti, anche se i problemi restano. Sulla stagione 2016 della frutta estiva Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia Romagna nonché della Op Minguzzi di Alfonsine in provincia di Ravenna, traccia un primo bilancio, ovviamente provvisorio.

“L’evoluzione quantitativa e qualitativa di pesche, nettarine, albicocche e susine ha fatto sì che la campagna estiva 2016 non sia stata disastrosa come le due precedenti.  Le albicocche hanno avuto una costanza buona di mercato specialmente con le nuove varietà, a parte l’inizio con la varietà Ninfa (di qualità scadente). I prezzi si attesteranno alla produzione fra i 70 cents e l’euro al kg.

Giancarlo Minguzzi

Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia Romagna

Stesso discorso sulle susine: qui l’attenzione sulla  qualità è importante anche in considerazione del fatto che su questo articolo la Spagna ho molto investito negli ultimi anni.  La produzione delle Angeleno si presenta disomogenea, con calibri medi e si prevedono buoni prezzi per i calibri più sostenuti”.

“Sul fronte pesche e nettarine – continua Minguzzi – si è avuta anche una minore pressione da parte della Spagna nella parte iniziale della stagione (maggio e giugno),  e prezzi saranno attorno ai 50/60 cents al kg. Nel mese di luglio con la varietà Big Top i prezzi si attestano sui 45/50 cents al kg. Nel mese di agosto abbiamo notato una flessione dei prezzi dovuta a una maggiore offerta del prodotto piemontese, quindi i prezzi si attesteranno attorno ai 40 cents al kg sempre alla produzione. L’andamento stagionale del mese di settembre dirà una parola definitiva sul mercato, anche tenendo conto del maggiore numero di articoli offerti dalla Gdo come uva, pere e mele”.

Il futuro della frutta estiva si gioca su un elemento chiave: la qualità.

“Il calo dei consumi si combatte conquistando il consumatore  con la frutta buona. Bisogna abbandonare le varietà più produttive a vantaggio delle tipologie di maggior qualità organolettica.

Discorso che vale per susine e albicocche , e a maggior ragione per pesche/nettarine,  produzione che registra un preoccupante calo di investimenti e quote di mercato sia in Italia che all’estero”, conclude Minguzzi.

Fonte news: Fruitimprese Emilia Romagna

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