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Nocciole, per i Nebrodi si studiano piani anti ghiri

Allarme ghiri

Continua a fare discutere il problema dei ghiri in Sicilia, responsabili della distruzione di interi noccioleti, specialmente nella zona del messinese. Nei giorni scorsi è intervenuto sulla questione Filippo Panarello, parlamentare regionale siciliano del Pd, che ha dichiarato: “Apprezzo la risposta che l’assessore Cracolici ha fornito in merito alla mia interrogazione sui problemi legati all’invasione dei ghiri nei noccioleti dei Nebrodi: vigileremo affinché sia mantenuto l’impegno ad individuare i fondi per il completamento del monitoraggio della specie, propedeutico al piano di contenimento“.

Dalla nota dell’assessorato – ha aggiunto Panarello – emerge l’insufficienza, anche per carenza di risorse, dell’attività svolta: da qui la necessità di individuare i fondi per il completamento del monitoraggio, passaggio necessario ad avviare un piano di controllo e contenimento della specie, che dovrebbe partire già nella prossima primavera. Bisogna comunque apprezzare – ha concluso Panarello – la volontà dell’assessorato di sostenere e rilanciare il settore. Il Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020 contiene infatti la sottomisura 10.1d inserita nell’ambito della Misura 10 “Pagamenti agroclimatici-ambientali”: un intervento che può rappresentare un concreto sostegno alla produzione e alla commercializzazione delle nocciole in Sicilia, e può essere utile a sostenere l’economia dei Nebrodi”.

Già da alcuni anni si discute del problema dei ghiri sui monti Nebrodi, tra le province di Messina ed Enna; essendo specie protette, non possono essere abbattuti, ma al contempo questi animali stanno provocando grandi problemi ai noccioleti. La cosa assume contorni ancora più preoccupanti se la si guarda dal punto di vista economico, visto che un ettaro di noccioleto può produrre all’incirca 6.000 euro di prodotto.

 

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