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Noci, in Italia c’è ancora spazio per crescere

noci

In Italia, le noci rappresentano ancora una grande opportunità. A sottolinearlo nuovamente, dopo il recente convegno organizzato da Nucis a Macfrut nel quale è stato trattato anche tale aspetto, è stata questa volta Coldiretti. Secondo l’associazione di categoria, nel Belpaese si consumano oltre 45 milioni di chilogrammi di questo frutto, con un aumento del 60% negli ultimi 10 anni. La produzione interna, tuttavia, è ancora molto deficitaria.

“In Italia – afferma infatti Coldiretti – negli Anni ’70 si producevano circa 80 milioni di chili di noci all’anno, ma da allora si è avuto un drastico ridimensionamento della produzione che ha fatto scendere il raccolto ad appena 11 milioni di chilogrammi su una superficie coltivata stimata pari a 9000 ettari di terreno, collocati soprattutto Campania, Sicilia, Calabria, Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto. Anche se si assiste a segnali di ripresa a livello nazionale, l’aumento dei consumi in Italia viene quindi per ora soddisfatto soprattutto dalle importazioni.

Sono oltre 35 milioni – prosegue Coldiretti – i chilogrammi di noci in guscio importate da Stati Uniti, Francia e Cile nel 2014, per effetto di una crescita tumultuosa delle importazioni e dei consumi; basti pensare che nel 2000 ne venivano importati appena 10 milioni di chilogrammi. Il risultato è che più di quattro noci su cinque vendute in Italia provengono dall’estero. A spingere la domanda il fatto che le noci sono considerate delle ottime alleate della salute, come hanno confermato numerosi studi scientifici che ne hanno messo in risalto l’efficacia nei confronti delle patologie della vita moderna, dal colesterolo ai problemi dell’apparato cardiovascolare in generale. Contengono un buon numero di minerali e sostanze benefiche come calcio, ferro, fosforo, rame e zinco. A fronte di un contenuto calorico importante di circa 600 kilocalorie ogni 100 grammi, sono presenti anche le vitamine A, B2, B9 (Acido folico), C, F e P. Un ruolo importante lo giocano anche i grassi monoinsaturi e quelli polinsaturi (Omega-3 e Omega-6), ai quali si deve il merito di ridurre i livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Parlando dei vantaggi che questo tipo di frutta secca assicura all’apparato cardiovascolare di rilievo – riferisce la Coldiretti – anche l’azione svolta dall’acido folico o vitamina B9, che riduce i livelli di una sostanza dannosa per le coronarie quale l’omocisteina. Efficace nell’azione di salvaguardia delle arterie anche la presenza nelle noci di arginina, un elemento che svolge un’azione preventiva rispetto alla possibile formazione di coaguli. Le noci – conclude Coldiretti – possono fornire un aiuto importante alla prevenzione anche quando si parla di patologie tumorali, con particolare riferimento al tumore al seno e al pancreas”.

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