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La frutta all’asta. Coferasta ci parla di pesche e nettarine

Prodotto fresco, niente varietà precoci. Le considerazioni di Maurizio Berti

A San Martino di Ferrara, alle porte della città, è presente la più grande asta ortofrutticola d’Italia: Coferasta. La frutta (albicocche, kiwi, meloni, nettarine, pesche, pere e susine) viene venduta con il sistema dell’asta discendente. Una volta esposte le partite di frutta, viene fissato il prezzo di partenza. Poi parte l’orologio e l’asta: quando gli acquirenti intendono acquistare, fermano la lancetta spingendo un pulsante. “La stagione delle fragole è stata molto attiva, così come quella dei meloni, idem quella delle albicocche se consideriamo i problemi di grandine che ci sono stati dopo Pasqua”. A parlare è Maurizio Berti, Capoarea di Coferasta. “Al momento non posso dirle nulla circa pesche e nettarine perché di fatto la nostra stagione inizia tra 8/10 giorni”: niente prodotto precoce, infatti, che nel raggio di 100 km dalla sede non esiste e invece è ad appannaggio del sud Italia e della Spagna. “Noi abbiamo solo fresco di giornata, questa la nostra peculiarità” che incide, di conseguenza, anche sulla tipologia di clienti che partecipano alle aste: “Le due principali categorie sono i mercati all’ingrosso, soprattutto nella stagione estiva, del centro-nord e catene di punti vendita al dettaglio”. E la GDO? “Lavoriamo anche con loro, ma marginalmente, poiché hanno bisogno di prodotti più standardizzati”. Quali tipologie di pesche e nettarine solitamente hanno maggior successo? “Le nettarine superano le pesche nelle richieste. Per quanto riguarda le nettarine, quelle a pasta gialla; per le pesche c’è ottima richiesta di quelle nere e di quelle a buccia striata”.

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