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Annata tardiva per i mirtilli trentini

Inverno secco e stagione in ritardo. Michele Scrinzi di Sant’Orsola traccia una mappa annuale della commercializzazione dei preziosi frutti neri

Tra pochi giorni la stagione trentina dei mirtilli entrerà nel vivo, raggiungendo quantitativi importanti di prodotto. Quali previsioni? “Siamo in ritardo di 10/15 giorni rispetto all’anno scorso a causa di un inverno secco e rigido e quindi qualche danno alle piante c’è stato” ci conferma Michele Scrinzi, Direttore di Sant’Orsola, Organizzazione di Produttori Agricoli di Pergine Valsugana, che rappresenta 1200 aziende agricole specializzate nella coltivazione di piccoli frutti. “Solitamente stagioni come queste, commercialmente non sono positive con prezzi bassi alla vendita e quindi minor remunerazione per i nostri soci”, anche se, attraverso un’oculata programmazione tra varietà precoci e tardive il mercato, in seguito, più avere delle variazioni verso l’alto. “Bisogna considerare, però, che oramai i mirtilli ci sono tutto l’anno, non c’è più una stagione predefinita” sottolinea Scrinzi che ci traccia un preciso calendario della commercializzazione del piccolo frutto: “Ad Aprile arrivano i mirtilli della Calabria, seppur con una produzione limitata. A Maggio è la volta della Toscana, con un quantitativo significativo dalla Maremma. Poi ancora Verona e il Piemonte e infine da giugno a settembre il Trentino”. Ai prodotti nostrani bisogna aggiungere poi quelli di importazione che completano l’intero anno: “A ottobre arrivano dall’Argentina, a dicembre dal Cile e marzo tocca ai mirtilli spagnoli”.

Fonte foto: newsfood.com

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