19 novembre 2001

Sicurezza alimentare: frutta nel mirino Codacons

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“Frutta sporca”: 101 denunce del Codacons

L'associazione per i diritti dei consumatori presenta a 101 Procure della Repubblica un rapporto contro la coltivazione, ma anche la vendita delle derrate alimentari.

ROMA-Una denuncia a 101 Procure della Repubblica e ai Nas per limitare al massimo eventuali abusi nella refrigerazione, etichettatura e conservazione della frutta e verdura. Il Codacons inizia una battaglia contro quei commercianti, di tagli grande e piccolo, che usano poca accortezza nella gestione di mele e insalata.

L'associazione dei diritti dei consumatori, “dopo essere stata tempestati di telefonate da cittadini e semplici massaie che protestavano per le condizioni igieniche della frutta e verdura” ha deciso di andare a fondo e chiedere ai carabinieri dei nucleo anti sofistificazione alimentare di verificare sia le condizioni in cui i produttori e i distributori all?ingrosso trattano la frutta, sia i venditori al dettaglio, specie quando questi hanno banchi collocati sulla strada a diretto contatto con migliaia di automobili che emettono gas e polveri tossiche. Il documento inviato all'attenzione dei magistrati è partito dopo aver constatato la scarsità dei controlli che la legge prevede sui produttori, grossisti e dettaglianti.

Secondo il Codacons il controllo “ex ante”, cioè prima dell?immissione dei prodotti sul mercato, sarebbe effettuato da una ditta ogni mille. “Facile immaginare quindi che gran parte di quel che arriva nelle nostre case non sia sicuro. Perché da una parte si pone l?incertezza sui trattamenti effettuati alla fonte, su come cioè vengano coltivati i frutti della terra e le sostanze usate per la coltivazione: additivi, fertilizzanti, concimi (naturali o sintetici). 

Un altro problema si pone invece per la vendita al dettaglio. Molti banchi di mercato, infatti, sono posti in prossimità delle strade, laddove circolano automobili e motorini i cui gas di scarico non contengono certo sostanze benefiche per la salute umana. Ciò che si verifica ogni giorno, infatti, è l?accumulo di sostanze tossiche sulla frutta e sulla verdura vendute in strada. Basti pensare che i tubi di scarico delle automobili producono ossido d'azoto (Nox), idrocarburo (HC),  piombo, fuliggine, particelle fini (pm 10). 

Ma c'è anche un terzo problema: quello dei contenitori di frutta e verdura. Tali contenitori, infatti, sono realizzati con tetrapak, carta, cartone e materiali plastici e  metallici che rilasciano sostanze che possono dare contaminazione chimica. Tale stato di cose aumenta quindi i rischi di malattie nell?uomo, soprattutto di natura allergica che, in alcuni casi, possono essere mortali”.

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