L'incontro, promosso da Tavolo Ortofrutticolo Regionale, Cia, Confagricoltura e Copagri per sottolineare le difficoltà della frutticoltura emiliano-romagnola, aveva l'obiettivo di presentare in modo unitario le richieste della filiera. Tra le principali proposte: costituzione di un fondo di resistenza, aumento dei contributi Ue indirizzati alle Op, creazione del catasto ortofrutticolo.
Secondo il Presidente del TOR, l'Unione europea deve anticipare la riforma dell'Ocm Ortofrutta per renderla più flessibile e, in annate di maggior produzione, consentire la possibilità di effettuare dei ritiri dal mercato anche superiori al 10%. Il presidente ha proseguito la propria analisi ricordando che il consumatore, per effetto della distorsione della filiera, paga prezzi altissimi per la frutta mentre i produttori non rientrano dei costi di produzione.
I presidenti delle organizzazioni agricole hanno quindi rimarcato la necessità di migliorare l'aggregazione dell'offerta: un tema vecchio che ha incontrato difficoltà a concretizzarsi, ma che potrebbe tornare attuale.
I frutticoltori hanno chiesto che venga attivato un fondo di resistenza (cofinanziato da Ue, Stato membro interessato alla crisi e Op) al quale attingere per integrare il prezzo del prodotto.
Di fronte alle richieste dei produttori, il Ministro Alemanno ha illustrato i prossimi interventi di governo, tra i quali spicca l'attività di controllo sul livello qualitativo delle derrate alimentari, in particolare quelle provenienti dall'estero.