15 maggio 2003

Nuovi prodotti di quarta gamma frutticola

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4a e 5a gamma: ortofrutta con più “appeal”

Gli “added value products” come nuova nicchia emergente del mercato ortofrutticolo italiano che richiede regole – A Macfrut operatori a confronto su “I prodotti di IV e V gamma fra nuove opportunità e vecchie minacce” – Alla rassegna cesenate presentate due linee di 4° gamma di frutta

Alto contenuto di servizio, comodità e praticità di consumo, rispondenza agli attuali stili di vita. Sono i “plus” dei prodotti di 4a gamma (già lavati e tagliati) e 5a gamma (lavati, tagliati e precotti) sul cui futuro commerciale l'ortofrutticoltura italiana sta lentamente cominciando a scommettere, a patto che questo comparto nascente venga regolamentato sia a livello di produzione che di commercializzazione. E' quanto emerge a Macfrut, la maggiore rassegna ortofrutticola internazionale, che oltre ad aver tenuto a battesimo due novità assolute per il mercato italiano della 4° gamma di frutta (la macedonia “Borgosole” presentata da Naturitalia e la linea “Tit Bit” di Apofruit e S.I.P.O.) ha dedicato al tema, nella sua seconda giornata (9 maggio), il Convegno “I prodotti di IV e V gamma fra nuove opportunità e vecchie minacce”. La realtà italiana degli “added value products”, ovvero i prodotti ad elevato contenuto di servizio, seppure ancora “giovane” sembra avere di fronte a sé un promettente futuro, sebbene -è stato evidenziato al Convegno- non sia minimamente regolamentata, come avviene invece nella vicina Francia. Secondo le rilevazioni di Gfk-IHA il mercato delle verdure pronte per il consumo “vale” oggi nel Belpaese 112 milioni di euro (per 13.600 tonnellate complessive) e ha visto un incremento rispetto al 2001 del +6,6% in quantità e +27,2% in valore. Un segnale particolarmente incoraggiante, supportato anche dalla crescita del numero di famiglie che acquistano ortaggi di IV gamma, passate da 6,7 milioni nel 2001 a oltre 7,2 milioni nel 2002 (+7,4%). Dati che portano ad una stima del mercato complessivo in oltre 150 milioni di euro. Se le premesse sono favorevoli (per il mercato europeo degli ortaggi di 4° gamma gli operatori del settore prevedono, per i prossimi 5 anni, ritmi di crescita nell'ordine del 20%) rispetto agli statunitensi, all'avanguardia in questo comparto, il gap italiano nella 4° e 5° gamma è poi ancora ampio soprattutto per due
elementi: “shelf life” (lett. vita sullo scaffale, ovvero conservabilità) e varietà d'offerta. La prima si attesta su sette giorni (“contro” i 10/15 degli USA per frutta/verdura), a causa di una mancata completezza della “catena del freddo” nel nostro Paese, che spesso presenta lacune nella fase finale di distribuzione, da migliorare a partire dagli impianti di produzione per arrivare ai banchi frigo dei supermercati. La gamma offerta al consumatore risulta poi ancora fortemente ridotta rispetto agli americani e va arricchita. Un ultimo aspetto da non trascurare riguarda il consumatore finale, che va informato ed educato all'aquisto e rassicurato sulla qualità delle materie prime impiegate.

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