Maxi alleanza strategica per produrre e commercializzare ortaggi freschi tagliati, lavati e pronti all'uso
Nasce il primo polo sardo dell'ortofrutta
Ufficiale l'accordo tra la 3A, la cooperativa Etfas e Bonduelle Italia
Mario Tendas, La Nuova Sardegna
ARBOREA. Ormai è fatta: tra la 3A (Assegnatari associati Arborea), la cooperativa Etfas e la Bonduelle Italia (Divisione fresco) è stata siglata una maxi alleanza strategica che consentirà di produrre e commercializzare, su tutto il territorio regionale, i prodotti della cosiddetta quarta gamma. Si tratta delle insalate e dei vegetali freschi e freschissimi, tagliati, lavati, asciugati e pronti all'uso. Le linee strategiche e le prospettive di questo moderno e innovativo progetto sono stati illustrati ieri nel corso del convegno, che ha avuto la sua sede naturale nei locali dell'avveniristica struttura della 3A.
Il progetto di alleanza produttiva, logistica e commerciale prevede che la ricca e pregiata produzione di verdure per insalate “made in Arborea” possa essere trasformata e confezionata nel nuovo stabilimento della cooperativa Etfas. La 3A, invece, dovrebbe occuparsi della distribuzione. Che cosa c'entra in tutto questo la Bonduelle? «Semplice – affermano i presidenti della 3A, Plinio Magnani, e della “Servizi”, Isacco Zuru -. La Bonduelle, azienda leader a livello europeo nel settore delle insalate fresche, rappresenta un elemento di garanzia che consentirà di trasferire alle cooperative tutte le conoscenze e l'esperienza per sviluppare la produzione e la commercializzazione dei prodotti».
La Bonduelle è un gruppo che lo scorso anno ha movimentato un giro d'affari superiore a 2.072 miliardi di lire, dispone di 4.750 dipendenti, una presenza commerciale diffusa in oltre 40 paesi con 23 stabilimenti in Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Polonia e Argentina. Il settore di interesse costituisce un segmento di mercato con ampie potenzialità di crescita. Secondo alcune indagini conoscitive, il mercato alimentare della IV gamma ha registrato negli ultimi anni un trend di crescita superiore al 10% con un volume d'affari che, nel 2001, a livello nazionale, è stato di 156,7 milioni di euro.
Insomma, il progetto sembra nato sotto una buona stella, dispone di ampie potenzialità per radicarsi e svilupparsi e può contare sul supporto e il sostegno di un vero e proprio colosso.
Da segnalare che tutto il progetto ha raccolto il consenso e l'apprezzamento delle rappresentanze sindacali e delle associazioni e organizzazioni agricole. Che anzi, al riguardo, sollecitano un impegno anche da parte di “mamma” Regione, affinché questa esperienza possa allargarsi anche ad altre aree agricole della nostra isola.
Ma per questo c'è tempo. L'importante era partire. Le ambizioni per il futuro sembrano già da ora promettenti, oltre che incoraggianti.