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Pesche e nettarine: tutti chiedono lo stato di crisi

Un grido comune da parte di produttori, associazioni e operatori che per fronteggiare la grave crisi

Dalla Fedagri-Concooperative, alla Cia, dalla Coldiretti all’Unaproa, passando per tutti i singoli produttori, le op e tutti i soggetti coinvolti nella crisi che sta devastando la campagna 2011 di pesche e nettarine. Davide Vernocchi, presidente Fedagri-Concooperative Ravenna, sollecita un incontro in sede ministeriale per “riaprire il dialogo con la Gdo e arrivare ad un accordo conveniente per entrambe le parti e, in secondo luogo, per stimolare l’Europa ad avviare delle misure straordinarie per tutti i prodotti ortofrutticoli e non soltanto per quelli maggiormente colpiti dall’allarme E.coli”. La Coldiretti denuncia una regolamentazione dei prezzi “Le pesche vengono pagate agli agricoltori 36 centesimi al chilo, ma ai consumatori costano in media 1,95 euro al chilo”. Intanto sul fornte europeo la commissione ha chiuso le porte ad eventuali aiuti speciali ““La situazione dell’ortofrutta è ormai insostenibile. La crisi che ha colpito il settore ormai non sembra trovare ostacoli e purtroppo non abbiamo risposte adeguate da parte delle istituzioni europee”. Ambrogio De Ponti, presidente Unaproa, commenta così quanto accaduto in sede comunitaria il 12 luglio nel corso del comitato di gestione. La crisi è profonda e le risposte sia a livello nazionale che comunitarie sono insoddisfacenti.

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