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Ciliegie, raccolto record a Vignola

Produzione ottima e prezzi remunerativi per il produttore

Ciliegie, un raccolto da record

VIGNOLA ?Dopo la scoperta delle proprietà terapeutiche della ciliegia, che ha effetti benefici sul cuore, i produttori auspicano un maggior consumo della frutta rossa: e l’annata è quella giusta perché quantità e qualità della produzione non dovrebbe deludere. Se l’inizio di stagione non è stato entusiasmante, ora la situazione va decisamente meglio. ?La produzione è ottima e i prezzi sono remunerativi per il produttore ? afferma Walter Monari, coordinatore del Consorzio delle ciliegia tipica e della susina di Vignola ? mentre la stessa qualità si attesta su standard molto elevati?. Nel 2001 nelle due province ‘produttrici storiche’della ciliegia sono stati raccolti 50mila quintali di frutti ma quest’anno, secondo Monari, si potrebbero superare a fine campagna i 60mila quintali. ?Le produzioni extra spuntano prezzi interessanti ? aggiunge – anche fino a 7 euro al chilo per varietà come il Samba ed il Nero Primo. Al contrario le partite di qualità inferiore realizzano prezzi che si aggirano attorno ai due euro per chilo?. Nonostante la competizione con altre regioni italiane, la ciliegia del comprensorio Vignolese ha un marchio conosciuto e apprezzato. ?A Milano il marchio Vignola è molto affermato ? spiega Claudio Biondi, presidente della cooperativa ortofrutticola Agra ? ma abbiamo alcune regioni come la Puglia che portano sul mercato un prodotto a prezzi competitivi dovuti ai diversi costi della mano d’opera?.
La struttura cooperativa ritira annualmente dai propri soci circa 3mila e 500 quintali che vanno alla grande distribuzione con il classico contenitore. ?Adesso oltre al cestino ‘Vignola’ con la coppatura (cioè con le ciliegie disposte in modo uniforme, ndr) il consumatore può trovare anche il cestino ‘rinfuso’, dove i frutti sono ben visibili?.
Se Biondi conferma una buona annata cerasicola restano le preoccupazioni determinate dal clima. ?Con una stagione asciutta dovremmo terminare il raccolto senza problemi fitosanitari ? precisa Biondi – ma precipitazioni abbondanti e prolungate potrebbero deprezzare il prodotto?. Infine c’è l’incognita dei prezzi. Se dovessero scendere sotto la soglia critica di un euro e cinquanta, chi utilizza mano d’opera esterna all’azienda non avrebbe più convenienza a raccogliere: un vero peccato adesso che un gruppo di ricercatori della Michigan State University ha evidenziato come una dieta ricca di ciliegie e di prodotti derivati riduca gli attacchi di cuore e le malattie cardiovascolari.
Di questo aspetto si parlerà oggi in un convegno presso l’antico castello della cittadina modenese.
Claudio Ferri

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