Arcadia_top news_15-22aprile_2024

Troppo gelo per i piccoli frutti

Mirtilli, lamponi e fragole danneggiati da un inverno secco

. Le stime dell’Apaso di Sant’Orsola. Bloccati i contributi

TRENTO. E’ presto per tracciare un bilancio definitivo che, a giudizio del direttore dell’Apaso, l’Associazione produttori agricoli Sant’Orsola, Ilario Ioriatti, si potrà fare solo fra un mese. Ma già oggi, sentendo i produttori, si può affermare che, a conti fatti, i danni provocati da un inverno particolarmente freddo e secco sulle piante dei piccoli frutti saranno molto pesanti. Le piante del mirtillo, particolarmente quelle della varietà Brigitta, delle more, del lampone e delle fragole sono state particolarmente colpite, presentandosi al risveglio primaverile assai malconce.
Anche per diverse varietà di viti il fenomeno dell’essicamento delle piante sta preoccupando i viticoltori. Questo fenomeno si presenta particolarmente sulle varietà più pregiate ad uva bianca ed è stato accertato sia in Rotaliana, sia a Sud di Trento, in Vallagarina. Sono le colture più selezionate, ed all’interno di queste le varietà più pregiate, ad essere più sensibili e quindi maggiormente esposte alle offese atmosferiche, ricordano i contadini che negli ultini anni si sono impegnati a trasformare le proprie aziende in autentici giardini coltivati a Mirtillo Brigitta, a lampone, a mora ed a fragola.
In Valsugana, dove si produce il 50% dei piccoli frutti dell’intero Trentino, si stima un essicamento di circa il 30% delle cime delle piante (quelle che assicurano la maggior fruttificazione) della varietà Brigitta. Per il lampone la situazione cambia da zona a zona. Ad esempio sull’altipiano della Vigolana la percentuale di piante secche è molto alta, con un danno enorme alla produzione.
Non si rilevano danni invece per il lampone rifiorente, in quanto ogni anno si sviluppano i nuovi polloni che vanno in fruttificazione.
Danni anche per talune varietà di more, considerato che anche in questo caso non tutte le specie hanno reagito in identico modo. Abbiamo delle varietà che hanno resistito di più al freddo ed al disidratamento ed altre che hanno resistito meno. Per le piante di fragola si parla di percentuali che raggiungono in Valsugana anche il 40 – 50%, ma si tratta solo di un ritardo nella raccolta in quanto le piante che non riprendono a vegetare si sostituiscono immediatamente, con un grosso onere finanziario per il coltivatore. Onere che quest’anno sarà ancora più pesante che in passato in quanto la Provincia ha eliminato, con grande malumore dei produttori, il contributo all’impianto.
Per quanto riguarda la produzione di lamponi, mirtilli e more si assisterà presumibilmente ad un consistente caldo di produzione che, peraltro, non è ancora esattamente stimabile: si tratta di vedere come riprenderanno, seppur tardivamente, le piante. E, considerato che i danni non hanno riguardato solo il Trentino, ma interessato tutte le regioni produttrici a cominciare dal Piemonte, c’è motivo di ritenere che per quanto riguarda la resa dal mercato l’anno in corso si annuncia interessante. Ciò in considerazione che, a fronte del mantenimento della domanda degli ultimi anni, si andrà ad una riduzione dell’offerta in quantità che si stima assai significativa.

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