Arcadia_top news_15-22aprile_2024

Produttori siciliani in piazza

Pomodori di Pachino distribuiti in segno di protesta a Roma

Agricoltori in piazza
I siciliani al governo:”non siamo speculatori”
FR. PIL.

Tre tir colmi di arance da distribuire ai romani: comincia così la giornata di protesta degli agricoltori siciliani, che non ci stanno ad essere definiti “avvelenatori e speculatori”. Stremati dalla crisi del settore ortofrutticolo e imbestialiti per “la campagna denigratoria messa in atto da alcune trasmissioni televisive circa la salubrità degli ortaggi dell’area iblea”, insieme ai sindaci dei comuni della zona alzano la voce nel pieno centro della capitale. Una manifestazione in due piazze di Roma per offrire circa 200 quintali di prodotti della terra siciliana e, una conferenza stampa degli agricoltori e degli amministratori locali, sono servite per portare l’attenzione sulla situazione drammatica in cui versa il settore.
In Sicilia le gelate e la siccità hanno causato la perdita del 20% del raccolto, con danni stimati intorno ai 1500 mld di lire; la campagna contro il caro verdure ha determinato un calo tra il 60-70% dei consumi e poi una discesa inarrestabile dei prezzi, portando a 500 mld la stima delle perdite complessive. Con questi dati, Francesco Aiello, sindaco di Vittoria (Rg), ha dato il via alla conferenza stampa, affermando che: “la vicenda merita sicuramente un’azione della magistratura”. Per il sindaco – che è anche il presidente del comitato permanente della coltura agricola trasformata – è stata messa in piedi una vera campagna di criminalizzazione contro i prodotti agricoli per favorire quelli in scatola. Ad essere accusate sono le trasmissioni televisive di Vespa e Costanzo, alcune dichiarazioni del ministro dell’agricoltura Alemanno, nonché il protocollo del comune di Roma che invita i consumatori a non fidarsi. Gli agricoltori chiedono giustizia e, pronti a giurare che tutti i prodotti sono ecocompatibili e sottoposti ad un costante monitoraggio, vogliono uno spazio in tv. Chiedono poi alle istituzioni di intervenire con aiuti concreti, perché la serricoltura ha bisogno di investimenti per affrontare l’instabilità climatica (il 97% delle serre sono al freddo), la metanizzazione delle campagne, la modernizzazione della filiera e l’adeguamento alle normative comunitarie.
Il ministro dopo aver incontrato la delegazione siciliana si è detto “consapevole degli effetti negativi che alcune dichiarazioni hanno prodotto sull’immagine dell’ortofrutta siciliana”, assicurando il massimo impegno per un recupero d’immagine. Per i danni da gelo ha invece confermato la disponibilità di un fondo nazionale di quasi 360 miliardi di lire.

pagina 8 della edizione del 01.02.02 de Il Manifesto

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