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Ingrosso

Dai mercati: pomodori sempre cari e sopra i 2 euro

Con il caldo soffrono i consumi dei prodotti autunnali. Le quotazioni dell’ortofrutta dai principali centri all’ingrosso

Calano gli ortaggi, tiene il prezzo dei pomodori con il grappolo stabilmente sopra i 2 euro. L’autunno mite scombussola le programmazioni: si registra  una coda di consumo per la frutta estiva – dalle pesche siciliane ai meloni – e uno stentare sia per maturazione – a iniziare dagli agrumi – sia per consumi. Le castagne non si sposano con i 30 gradi, i tuffi al mare e le magliette. Con queste temperature sono in crisi pure le verdure da cuocere – probabilmente anche per il caro gas – e i carciofi. Il caro prezzi tocca pure patate e cipolle con prezzi alle stelle rispetto all’anno scorso. Continua il calo di consumo delle uve.

Autunno mite  rallenta prodotti di stagione

Al mercato di Firenze mostra la mappa dei consumi autunnali Aurelio Baccini, presidente Fedagro Firenze e vicepresidente nazionale dell’associazione. “Cosa sta succedendo? I prodotti  autunnali  stentano, per quelli estivi c’è ancora richiesta  di mercato. Stanno chiedendo pesche e meloni ma non c’è grande disponibilità. Le pesche sono quelle siciliane, i meloni da Mantova. Il giallo italiano è finito, sta arrivando quello sudamericano”.

Versante ortaggi? “C’è crisi nonostante i prezzi altini del pomodoro che si traducono però in consumi da prezzi alti”. Poco movimento. “Zucchine  e melanzane sono  in crisi  perché da un certo momento in poi ad agosto visti i buoni prezzi, sono state impiantate in quantità. Ora c’è abbondanza.  Ci siamo trovati in una situazione radicalmente cambiata susei-sette articoli,  tiene il pomodoro perché ci sono meno volumi, sta finendo l’Olanda mentre la Spagna ha ancora due settimane e andrà anche in nord Europa, dove ci sono meno superfici di serre riscaldate”.  In Sicilia si registrano problemi in campo. Isomma, “la situazione è articolata”.

Soffrono le verdure da cuocere

E per il caldo soffrono le verdure da cuocere bietole, rape e spinaci che si  vendono poco. La frutta? “I cachi non mancano, ma  non c’è abbondanza e i prezzi sono sostenuti, come quelli delle pere a causa delle pezzature.  Mele con  buona richiesta che non è mai mancata, prezzi  come l’anno scorso. Sulle arance c’è ancora del buon prodotto da emisfero sud,  in sofferenza anche le clementine precoci italiane. Continua la mancanza di patate  e cipolle,  con costi alti anche per prodotto di importazione: Germania e Olanda  da 0,60/0,80  euro il kg”.

A Cagliari il carciofo spinoso tocca 1,60 euro, il Tema si ferma a 0,80

Il quadro del mercato isolano viene offerto da Vincenzo Pisano, presidente Fedagro Cagliari, che parla di temperature estive che limitano il consumo di diversi prodotti. “Il carciofo spinoso quota anche  1,60 euro il capolino, il Tema si ferma a 0,70/0,80 ma con pochi volumi. In calo l’uva, ci sono   clementine  sarde ma in quantità ridotta da Monastir,  San Sperate, Muravera. Stiamo  lavorando clementine calabresi  da 1,6/1,70 euro il kg per scendere a 1,30/1,40. Non sono ottimali”.  C’è la stasi dei consumi: “La gente a fine mese aspetta la terza bolletta carissima, come gli operatori dell’ortomercato. Speriamo approvino il finanziamento da 5 milioni per l’impianto fotovoltaico del mercato. Una soluzione necessaria”.

Clementine: partita Italia Spagna

Inizia a scendere il prezzo, anche oltre 0,20 euro il kg, delle clementine spagnole della varietà Clemenruby alla rinfusa con foglie. Queste le quotazioni: Bologna (1,50/2,40), Firenze (1,80/2,60), Verona (1,40/1,70), Rimini (2,60/3), Padova (1,10/2,00), Milano (1,50/2,50 euro).  Sulle clementine comuni c’è prodotto di origine italiana sempre alla rinfusa con foglie: Bergamo (1,40/2 euro), Cesena (1,40/2,50), Padova (1,20/2 euro). A Parma i primi mandarini siciliani a 1,30 euro il kg. Sulle arance c’è  la varietà Lane Late spagnola a Parma (1/1,30), Navelina di origine sudafricana a Cagliari (1,65) e Piacenza (1,60).  Queste le quotazioni della Valencia con prevalenza di prodotto Sudafricano: Bergamo (1,10), Bologna (1,30), Genova (1,35), Milano (1,35), Reggio Emilia (1,60)., Roma (1,30 euro).

Limoni primofiore siciliani e spagnoli in concorrenza, sfusato  oltre i 3 euro

Passiamo ai limoni dove è presente sia il primofiore siciliano sia quello spagnolo entrambi con piccole variazioni in discesa sul prezzo al kg: Bologna (1,30/1,50), Padova (Spagna 1/1,70; Sicilia 1,60/1,80). Poi Milano (Spagna 1,60/1,80), Torino (Spagna 1,40/1,50; Sicilia 1,40/1,50), Napoli (Sicilia 1,60; Spagna 1,50),  Genova (Sicilia 1,90; Spagna 1,60), Cesena (Sicilia 2 euro), Bolzano (1,85), Padova (Spagna 1,60; Sicilia 1,70). Il Verdello siciliano a Siracusa quota 0,80/1,20 euro il kg per il calibro 58/53. Chiudiamo con l’Eureka sudafricano e argentino: a Bologna (Argentina 1,20/1,40), a Cagliari (Argentina 1,50/2,20), Milano (Argentina 1,20/1,30), Piacenza (Argentina  1,40/2 euro; Sudafrica 1,50/1,90 euro).

Buoni prezzi per lo sfusato. A Bergamo il Costa d’Amalfi Igp quota tra 3,50 e 3,80 euro il kg, a Rimini può raggiungere i 4,50 euro e a Roma i 5 euro. Prezzi simili per il prodotto senza bollino Igp. A Padova c’è anche prodotto turco a 1,30 euro il kg.

Cachi e pere emiliano-romagnole, ancora pesche tardive

A Bologna i cachi emiliano-romagnoli vanno da 1,30 a 180 euro il kg. Stessa origine a Milano (1,30/2) e Roma (1/1,20) dove c’è anche prodotto campano a 1,20/1,40. Il Parsimon spagnolo con le quotazioni a Bergamo (2,70), Bologna (2,30), Milano (2,20), Roma (2,30/2,80). Il vaniglia campano a Bologna (1 euro), Genova (1,35), Milano (1,35).  Le pere Abate calibro 70/75 a Rimini (2,10), Piacenza (2), Genova (1,90), Bologna (2,40), Milano (2,30), Verona (1,70). A Piacenza c’è ancora prodotto cileno a 2 euro. . La varietà Decana Comizio a Bologna (Olanda 1,70), Firenze (Olanda 1,60; Emilia-Romagna 2,70), Roma (2,30 euro). Le susine Angeleno: Cesena (1,20), Bergamo (1,20) e Treviso (1,45). A Cagliari c’è prodotto locale a 1,35 euro il kg e si trova anche prodotto sudafricano a 1,60 euro il kg. Le pesche tardive siciliane  arrivano a 1,80 euro il kg, a Siracusa sono in crescita di 0,30 euro il kg. Ci sono anche quelle spagnole a Piacenza che quotano fino a 2 euro. In alcuni mercati ci sono meloni da Mantova a poco più di 1,20 euro.

Stabili le quotazioni delle melegrane a Bologna (2), Firenze (1,80), Genova (1,30), Milano (1,60), Roma (1,50), Torino (1,30). Passiamo alle castagne con il calibro 50/55 che vede queste quotazioni: Cesena (3,80), Genova (3,15), Bergamo (4), Torino (3,40), Bologna (4), Roma (4,50). Diverse le quotazioni dei marroni, sempre calibro 50/55: Genova (4,25), Milano (4,30), Bologna (7 euro), Padova (5,30).

Kiwi poca Italia, tanta Grecia

Nei mercati c’è prodotto greco con varietà Hayward, vediamo i prezzi sulla pezzatura 110/120 grammi: Padova (Grecia 1,50; Italia 1,70), Napoli (Grecia 1,90; Nuova Zelanda Zespri 120/130 grammi 3,45), Roma (Grecia 2), Reggio Emilia (Grecia 2,30), Milano ( Grecia 1,90),Bologna (Grecia 2). A Piacenza il Zespri origine Cile grammi 120/130 quota 4,50 euro. Il 120/130 grammi Zespri dalla Nuova Zelanda: Firenze (3,60); Roma (3,60), Cagliari (3,85).

Uve ampie oscillazioni, senza semi sopra i 2 euro

L’uva Italia oscilla a Bologna da 0,80 a oltre 2 euro per il prodotto standard, a Cesena tocca i 2,50 euro il kg. A Milano si parte da 1,20 euro fino a 2,10 euro il kg mentre a Verona l’extra non raggiunge i 2 euro. La varietà Pizzutella a Milano quota 1,60 euro, 2 euro a Roma 1,60 a Treviso. La bianca senza semi ottiene buone quotazioni: Bologna (2,80), Milano (2,30), Padova (2), cesena (2,50), Torino (1,80).

Le fragole del Trentino in vaschetta quotano 7,50 euro a Bologna mentre a Milano si fermano a 6 euro e quelle olandesi 7 euro. Ancora Trentino a Roma con 6,50 euro il kg. A Verona c’è il prodotto locale con grandi oscillazioni e si parte da meno di 3 euro il kg.

Zucchine, melanzane e peperoni in calo ma prezzi sostenuti

Tanto prodotto e così scendono i prezzi degli ortaggi. Vediamo le zucchine, le scure lunghe: Bologna (2), Roma (1,50), Cesena (1,40), Milano (1,55), Bergamo (1,30). Chiare lunghe: Cagliari (2,15/; origine Sardegna 2,40), a Genova origine Piemonte con fiore arrivano a 3,50 euro il kg. Prezzi bassi in Romagna dove a Cesena quotano 0,80 euro il kg e a Rimini 0,70. Le melanzane lunghe sono intorno ai 2 euro, le chiare anche ma possono arrivare a superare in alcuni mercati i 2,50 euro il kg. In calo pure i peperoni ma un kg di quadrati gialli olandesi costa 2,50 a Genova, Treviso, Firenze e 3 euro a Piacenza. Quello spagnolo si ferma a 2,10 a Parma, 1,90 a Padova, Verona e Napoli.

Vediamo i carciofi: violetto pugliese  a Bergamo  0,90, Cesena 0,70, Torino 0,65,  Padova 0,70  Milano 0,70, Roma 0,70. Le insalate vedono la Iceberg olandese a 2,20 a Bologna, 1,70 a Firenze, 1,50 a Rimini, 1,60 a Milano e 1,50 a Roma. La Gentile è calata bruscamente in alcuni mercati: 0,60 Padova, 0,75 Bergamo, 0,90 Roma, 1,15 Genova, 1,20 Milano.

Il pomodoro resta caro, sopra i 2 euro

Il grappolo olandese tocca 2,40 euro a Bologna, 2,30 Rimini, 2,45 Parma, 1,50 Genova, 1,90 Milano. Origine Italia: 1,40 Roma, 2,35 Cagliari, 2,00 Italia, 1,50 euro Napoli. Sostenuti pure i datterini: 4,50 Reggio Emilia, 4,20 Bergamo, 4 Rimini, 4,20 Milano. Ciliegini piccoli: 3,80 Piacenza, 2,90 Rimini, 3,50 Bergamo, 3,30 Bologna e 3,40 euro Genova.

A Milano il vicesindaco in visita Foody

La vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo visiterà il 27 ottobre, alle ore 8.30, il mercato agroalimentare di Milano, in occasione del progetto Mercoledì c’è il mercato, l’appuntamento settimanale organizzato da Sogemi e dedicato alle scuole professionali alberghiere lombarde.

In qualità di responsabile della politica del cibo  del Comune di Milano la vicesindaco incontrerà le ragazze e i ragazzi presenti all’interno dell’ortomercato e visiterà il Foody zero sprechi, uno degli hub di quartiere contro lo spreco alimentare creati dal Comune di Milano. Sarà presente anche il presidente di Sogemi Cesare Ferrero.

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