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Ingrosso

Dai mercati: care anche le patate, come le insalate e gli ortaggi

I grossisti: “Si stanno incorporando i rincari”. Fine corsa per le angurie, ottimo successo per il mango siciliano

Sempre più difficile trovare frutta e verdura a pochi centesimi. Anche le patate, in teoria cibo da crisi economica, diventa caro, perché incorpora l’inflazione. I mercati ortofrutticoli all’ingrosso hanno trovato, quindi, il loro prezzo d’equilibrio e sotto una certa soglia, visto l’aumento dei fattori produttivi, non si scende. I prezzi restano sostenuti, magari non altissimi ma con una media  stabile. Questa l’analisi dei grossisti che registrano l’incorporazione degli aumenti nei prodotti. Non è il latte a 2 euro per il consumatore finale, ma anche nell’ortofrutta è impossibile non fare i conti con l’inflazione. Per i prodotti: fine corsa angurie, pesche tardive dalla Sicilia e sempre dall’isolano arriva il mango. 

Prendono prezzo anche le patate

Myfruit.it inizia  il tour dei mercati all’ingrosso italiani da Vicenza con Luca Zanon, presidente Fedagro Vicenza e  titolare dell’azienda Orofruit, che sottolinea: “Vendite  non particolarmente entusiasmanti, c’è una chiara contrazione  perché  la gente non ha soldi”.  Consumi bassi, ma frutta e verdura non si svendono. “I prezzi si stanno assestando con quotazioni  impensabili fino a qualche mese fa. Pensiamo alle  verdure a foglia come la scarola riccia, per le quali le quotazioni sono quasi raddoppiate a prescindere dalla richiesta di mercato. Un altro esempio sono le melanzane, non sono mai mancate: si compravano anche  a 0,50/0,60 euro il kg mentre ora si è fissi su 1/1,20. Il punto di  equilibrio di mercato è cresciuto, i costi lievitano da  circa 12 mesi e le aziende prima hanno tenuto duro e venduto al ribasso, ma ora si fanno meno problemi a definire verso l’alto il prezzo“. 

Buona campagna per le angurie, i meloni del Delta del Po

L’operatore Luca Zanon

Un altro esempio evidente sono le angurie: “Ora noi abbiamo chiuso i carichi, ma in questa stagione non le abbiamo mai vendute mai sotto i 0,70 euro e tendenzialmente siamo restati fissi su un euro, con punte fino a 1,40 euro il kg”.  Chiuso il capitolo angurie, continua la campagna dei meloni che ancora vengono richiesti. “Tengono prezzi sostenuti con il retato da 1,5 e fino a sopra i 2 euro per il liscio. Noi trattiamo i meloni dell’area del Delta del Po dove c’è  acqua salmastra e si assorbono i sali minerali che rendono ottimo il prodotto”. 

Uve senza semi non conoscono crisi, ottimo il mango siciliano di Fiumefreddo

Tra gli articoli che si vendono ci sono le uve. “Sta andando bene la varietà Italia rispetto alla Vittoria un po’ sottotono per via della qualità e su questo fronte soffre anche la Pizzutella. Vediamo i prezzi con la Vittoria a 1,50/2 euro, Italia 1,70/2,50,  Pizzutella  2,50/3 euro e soprattutto  è apprezzata la senza semi  bianca, non conosce  crisi  e si vende bene  sui 2/3 euro con tendenza al valore più alto. Si ottiene un buon prezzo naturalmente con prodotto buono e sano”. Passiamo al capitolo pesche e nettarine: “Ora trattiamo solo prodotto siciliano. La quotazione per un prodotto di medio calibro e buono da mangiare e sui 1,30/1,50 euro il kg per le nettarine mentre le pesche valgono un 20%  in meno. Sempre dalla Sicilia arriva un prodotto che per Zanon ha un grosso potenziale: “E’ molto buono, lo prendiamo da  Fiumefreddo e si vende intorno ai 5 euro il kg”. 

Prezzi sostenuti anche a Verona

Nel capoluogo veneto myfruit.it incontra  Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi, che offre il quadro della situazione: “Quotazioni rilevanti  da 10 giorni, in particolare per le verdure. Sono calati solo i cetrioli massimo a 1 euro (padella)  e 0,80 euro (in doppio) di origine soprattutto locale e siciliana. Le insalate  vedono questi prezzi: Gentile 1,80/2 euro, Cappuccia 1,30/1,50  Iceberg  da Germania, Olanda e Danimarca  a 1,80/2 euro. In leggera ripresa le melanzane ovali da 1,20 a 1,60 euro il kg, le varietà lunghe, viola e striate  sono  a 1,80/2 euro. Sui peperoni c’è prodotto locale a 1,80 euro, olandese 2/2,50 e polacco a 1,60 euro”.  Rincarano pure le patate: “Prendono qualche centesimo. Siamo a 0,60 per il prodotto sfuso di Cologna Veneta, 0,55  Mantova e Bologna,  Germania 0,40 e Olanda 0,52 euro”. 

I pomodori? “Il grappolo olandese è  in leggera ripresa  a 0,90/1,10 e per l’extra anche 1,30 euro, l’ italiano a 1,10. Si difendono le  zucchine a prezzi invariati: calibro medio 14/21  a 1,40 euro il kg, calibro 7/14  a 1,80/2 euro e lo zuccone (21 +) dalla Polonia quota 0,60/0,70 euro il kg. 

Ultime angurie da Mantova, prime pere e fichidindia

Sulla frutta ci sono “le ultime angurie  da Mantova a  0,70/0,80 euro, c’è ancora prodotto dal sud Italia in bins a 0,50/0,60 euro. I meloni calano nei quantitativi  e nei prezzi: retato Mantova 0,60/0,90 euro, liscio 0,70/1,10 euro. Dalla Sicilia i  fichidindia: 18 pezzi 1,10 euro; 16 pezzi  1,50 euro;  14 pezzi 1,90 euro. Poca disponibilità di  fragole, quelle dal Trentino  si vendono a 5/7 euro il kg conforme qualità. Arrivano le prime pere – sottolinea Bonizzi  le Santa Maria in padella calibro 70  a 1,50 euro il kg, Santa Lucia con i primi  stacchi a 1,80 euro. Le  pesche e le nettarine con la  produzione locale verso la fine e poi prodotto siciliano a queste quotazioni: pesca gialla locale  tripla A 1,40  doppia A 1,20  e il calibro A  a 1 euro. Le uve: Vittoria 1,30 ed extra fino a 2 euro;  Italia 1,40 fino a 2  euro.  Si stanno vendendo, c’è disponibilità ma non ci sono picchi di richiesta o di prezzo”. 

Cesena con buoni prezzi per le uve, agrumi sudafricane

Nel listino prezzi del mercato di Cesena si parte dagli agrumi con le arance del Sudafrica che quotano 1,20/1,50 euro il kg mentre i limoni sempre sudafricani valgono 1,30/1,50 euro e c’è anche prodotto italiano monostrato in foglie che oscilla a 2,90/4,80 euro il kg. Infine i pompelmi rosa sempre sudafricani a 1,20/1,50 euro. 

Le albicocche tardive Faralia 1,10/1,20 e Farbaly 1/1,10 euro il kg mentre i fichi verdi 2/2,50 euro il kg. Vediamo i fichidindia co i 16 pezzi 2,80/3 euro e il 18 pezzi a 2,50/2,60 euro il kg. Le fragole dal Trentino a 5/7,50 euro. I kiwi cileni (110 grammi alla rinfusa) sono a 2,40/2,80 euro il kg mentre il prodotto neozelandese Zespri (120/130 grammi alla rinfusa) vale 3,40/3,70 euro. 

Nettarine e pesche massimo 2 euro

Emilia-Romagna terra di nettarine che partono da 0,8o/1,30 euro per i calibri più piccoli fino ai 2  euro il kg  per la tripla A, prezzi simili per le pesche a polpa gialla. Le susine fortune sono a 1,20/1,40 euro il kg, Regina Claudia 1,50/1,80 euro, Stanley 0,80/1,40 euro.  Con le uve iniziamo dalla Pizzutella a 2,80/3 euro il kg, la senza semi 1,80/2,50 euro, la Vittoria extra 2,80/3 euro e la standard 1,50/2,50 euro, nera fragola 1,50/1,80, nera Palieri 1,30/1,50 rosata senza semi 1,80/2,60 euro il kg. 

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