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Ingrosso

Dai mercati: tempo di ciliegie italiane e pesche spagnole

caat Torino

Poco sapore per le albicocche, asparagi in ripresa grazie ai ristoranti. Ora tocca a ciliegie e fragole romagnole

I mercati si colorano di rosso ciliegia, accanto al rosso fragola che ha conquistato i consumatori negli ultimi mesi con i frutti del Metaponto e, ora, della Romagna. C’è tanta Italia. Ma non nelle pesche, dove il prodotto è per la gran parte di origine spagnola. La primavera è freddina e spinge il consumo delle arance. Come i kiwi che tengono un buon prezzo. Meloni e angurie per motivi opposti non presentano una domanda eccessiva. Le riaperture hanno rafforzato la domanda degli asparagi per i ristoranti. Stesso discorso per gli ortaggi: dai pomodori alle zucchine, ma queste sono presenti in grandi quantità e ne risente il prezzo.

A Torino è tempo di ciliegie pugliesi

caat torino

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Nella capitale piemontese torna un po’ di sereno come racconta a myfruit.it Stefano Cavaglià, presidente di Fedagro Torino, al Caat. “Si sta andando abbastanza bene, un buon periodo”. Hanno inciso le riaperture? “Per alcuni prodotti tipici della ristorazione che prima si faceva fatica  a vendere, ma vediamo come cambierà la situazione con la maggiore libertà promessa. Ci aspettiamo ulteriori benefici perché qui non si è abituati al consumo fuori dai locali e il clima non aiuta”.
Sul fronte articoli iniziamo dalle pesche: “Vanno bene anche se c’è un distacco varietale e, quindi, meno prodotto spagnolo. Una carenza. La pesca gialla, pezzatura 24, quota tra 1,80 e 2 euro“. Apriamo il capitolo albicocche: “Si sente il problema del gusto, le varietà presenti in commercio non sono sicuramente tra le più gustose che si possono trovare e per il prezzo si va da 1,50 a 1,80 euro”.

Ancora frutta estiva con i meloni: “C’è uno stacco varietale. Abbiamo prodotto siciliano, consorzio Mundial, da 1,70 a 2 euro”. La campagna delle ciliegie ha preso il via: “Le prospettive sono buone, al momento c’è richiesta. Il prodotto è pugliese con prezzi che vanno dai 5 ai 6 euro“. E le arance? “C’è ancora del Tarocco, siamo nella fase finale, e con questo clima continuano le richieste. Un calibro intermedio va da 1,00 a 1,50 euro, bene i kiwi con una buona domanda e quotati intorno ai 2 euro per la prima e con calibro abbastanza grosso. Si tratta di prodotto italiano”.

Ristoranti aperti, bene gli asparagi

Seppure a metà le aperture fanno da traino su alcuni prodotti. A iniziare dagli asparagi. “Non c’è grande quantità in questo momento, c’è il prodotto da Sardegna e Puglia quotato sui 3,50 euro. A Torino va il prodotto locale che arriva anche a 4,50/5 euro. Ad esempio l’asparago di Santena è un prodotto che ha un suo seguito, poi hanno ripreso alcune piccole fiere di paese che danno una mano nella vendita”. Bene anche le fragole: “Ci sono sempre le varietà del Metaponto o della Campania ma stiamo passando alla Romagna. Il prezzo oscilla da 3,50 a 4 euro”. Chiudiamo con le zucchine: “C’è abbastanza prodotto, quindi il prezzo è in calo e si oscilla da 0,80 a 1,20 euro. In Piemonte si vende soprattutto la varietà chiara“.

A Bari è tempo di ciliegie locali, le Ferrovia tra 10 giorni

mercato BariNella tappa pugliese incontriamo Pino Lucatorto, presidente di Fedagro Bari, che spiega le novità della stagione.
E’ tempo di ciliegie, nel nostro mercato in particolare abbiamo quelle dei piccoli produttori mentre i grandi le vendono fuori. In attesa della Ferrovia, tra 10/12 giorni, abbiamo primizie e la Bigarreau“. Restiamo sul nocciolo: “Le pesche iniziano ad affacciarsi ma con pezzature molto piccole, poi le albicocche sia di serra sia scoperte, poco prodotto italiano e un prezzo che oscilla dai 2 ai 3 euro”.
Si registra  un calo sulle fragole: “Sul prezzo e sulle quantità. Si va da 1,50 a 2,50 euro. Sono di origine Basilicata, la Candonga rimane la più venduta e si riesce ad ottenere qualcosina in più”.

Non fanno il pieno angurie e meloni

I prezzi delle mele sono sempre stabili, cala un po’ il consumo: “Leggermente ridotto”. Il rappresentante dei grossisti passa alle angurie: “Abbiamo il prodotto siciliano che si aggira intorno all’euro e arriva a 1,50, poi quello marocchino, fino a qualche giorno fa era qualitativamente  buono, quota sotto tra 0,80 e 1 euro. In flessione il melone Cantalupo e sta intorno all’euro. Con il kiwi siamo agli sgoccioli con il prodotto italiano quotato tra 2,50 e 2,80 euro”. Chiudiamo con i pomodori siciliani: “Il Ciliegino oscilla con ampia forbice da 0,70/0,80 a 1,3o/ 1,40 mentre il grappolo è sotto l’euro“.

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