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Ingrosso

Dai mercati: fragole bene, pesche dalla Spagna. Buon finale per le arance

mercato vicenza

Il clima poco primaverile penalizza i meloni siciliani di buona qualità offerti a prezzi accessibili, le angurie marocchine a 0,60 euro

Le fragole resistono alla prima frutta estiva e restano l’articolo più richiesto nei mercati all’ingrosso. Tiene il prezzo, seppure  in calo sostenuto rispetto alle settimane scorse. Il tempo non proprio primaverile aiuta  il fine stagione delle arance, restano stabili le mele mentre c’è poco movimento per meloni e angurie nonostante la buona qualità e i prezzi accessibili. Quotazione basse per  gran parte degli ortaggi.

A Roma sempre al top le fragole e resiste la richiesta di arance

Da sinistra: Fabio Massimo Pallottini (Presidente Italmercati Rete D’Imprese), Carmela Suriano (Ceo Club Candonga®), Flavio Pezzoli (Direttore Marketing – Centro Agroalimentare Roma)

Al Car, il mercato della capitale incontriamo Riccardo Pompei – vice presidente Fedagro nazionale e consigliere dell’associazione locale – che conferma la buona stagione delle fragole italiane: “Sono l’articolo più venduto, stanno rallentando ma tengono il prezzo. Le Candonga sono a tre euro”. Vediamo invece le diverse quotazioni della frutta con nocciolo: “Il prodotto extra vale 4 euro il chilo per le percoche, le pesche bianche sono a 3,50 mentre le rosse valgono 3 euro. Se andiamo sui calibri più piccoli sono rispettivamente questi i prezzi: 2,30, 2 e 1,30 le rosse”. Si tratta di prodotto spagnolo, sono nazionali le nettarine, ma ci sono anche le spagnole, ed entrambe quotano intorno a 2,50 euro. Agli sgoccioli ma continua la campagna delle arance che ha visto una valorizzazione a fine stagione e oggi il Tarocco oscilla tra 1,30 e 1,50 al chilo. Ancora sul fronte agrumi: “I limoni con foglia vanno da 1 a 1,10 euro”. Infine  i meloni siciliani: “Da 1,30 a 1,80 con un prezzo medio di 1,50 euro e le angurie marocchine, molto buone, da 0,60 a 0,70 euro”.

I primi fagiolini italiani da 3,50 euro, giù gli asparagi sardi

Il banco degli ortaggi segna un buon prezzo per i primi fagiolini italiani tra 3,50 e 4 euro. “E’ calato il prezzo degli asparagi, quelli sardi oscillano da 1,50 a 3,50 euro. Le melanzane vanno da 0,60 a 0,80 euro mentre la varietà lunga quota 1,20 come la viola. I peperoni  italiani sono a 1,60/180, i cetrioli a 0,60 e i friggitelli dalla Sicilia a 1,80”. Sulle diverse varietà di pomodori abbiamo “il Piccadilly a 1,20/1,30, il grappolo da 1 a 12,0 mentre il Cuore di Bue intorno a 1,20 come l’oblungo verde. Infine il datterino a 1,80 euro”. Sui prodotti pugliesi si ha “il prezzemolo a 1,80, il sedano a 0,70 mentre cavolo albanese e romanesco a 1 euro. Le cipolle si vendono bene quelle di Tropea a 1,60 euro”. Questi i prezzi da Roma dove “abbiamo un maggio tranquillo”. Senza grandi scossoni.

A Vicenza prime fragole, non tirano i meloni

Ci spostiamo al Nord e al mercato di Vicenza dove incontriamo Luca Zanon – presidente di Fedagro  Vicenza –  che disegna un periodo di stasi. “Si è lavorato la settimana scorsa, ma ora con la pioggia c’è meno movimento. Le riaperture non danno un impulso al decollo delle vendite perché sono a metà”. Sugli articoli si conferma lo scatto romano: “Le fragole stanno tenendo, hanno fatto una buona stagione. Le Candonga sono a 2,50 ma siamo verso la fine, ma è iniziato il prodotto locale però con dei prezzi iniziali sostenuti: siamo a 6 euro”. La pioggia non fa bene ai consumi dei meloni: “Sono buonissimi, li abbiamo dalla Sicilia con dei prezzi intorno a 1,80 euro  per la prima che si dovrebbe vendere a 3 euro. Restiamo molto bassi perché non c’è tiraggio”. Infine gli agrumi: “C’è ancora richiesta di arance, confortata dal tempo. Abbiamo tanto Tarocco siciliano a 1,20 euro, ma con il calibro 9 si scende a 0,80/0,90 euro. Il prodotto spagnolo come il Valencia è quotato a 1,50 euro”.

Pesche dalla Spagna, ciliegie venete a 7 euro

Per le pesche l’origine è spagnola: “C’è tanto prodotto piccolo e con i calibri 30 28 26 siamo a 2,50 mentre con i  24 22 e 20 siamo sopra i 3 euro per arrivare fino ai 5. I prezzi delle albicocche variano da 2 a 2,50 euro, origine spagnola mentre non abbiamo ancora iniziato con il prodotto italiano”. Le angurie ci sono quelle baby siciliane dalla zona di Pachino a 1,50 euro il chilo ma “c’è poco interesse”. Sulle ciliegie: “Ci sono le prime nostrane a 7 euro il chilo, soprattutto merce di collina e mezza collina a causa dei problemi sofferti in pianura”. Chiudiamo con le mele: “Il consumo è sempre stabile, una bella stagione per la Pink e per tutte le brandizzate, il resto nella media. C’è da sottolineare che a Vicenza ci sono sempre stati dei consumi sostenuti”.

Ferme le zucchine, bene i piselli

Sul fronte ortaggi iniziamo dai pomodori: “Il prodotto buono come il Marina siciliano tiene sempre e siamo dai 3 ai 3,50 euro mentre il grappolo staziona a 1,50 e il Ciliegino a 1,80 euro”. Male le zucchine: “Sono impantanate – sottolinea Zanon – con tanto prodotto e poco consumo. Senza fiore siamo  intorno ai 0,80/0,90 dalla zona di Latina, con il fiore si oscilla da 1,20 a 1,50 euro. Le melanzane siciliane vanno da 1,20 a 1,50 al chilo sia tonde sia viola ma anche qui poco consumo. I piselli hanno fatto una bella stagione e ora siamo intorno ai 2,50 euro per il prodotto laziale e il primo veneto”.

Si parte da prezzi popolari per gli asparagi: “Si sta su 1,50euro per l’asparagina, ma l’asparago bianco di qualità segna un prezzo da 5 euro”. Concludiamo con le patate novelle “quelle siciliane vanno da 0,70 a 0,75 mentre le pugliesi oscillano da 0,85 a 0,90. Bene le cipolle di Tropea che hanno però perso valore: da 3 euro a 1,50”.

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