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In sintesi

Valfrutta: la filiera delle pesche ora è tracciabile al 100%

pesche valfrutta
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Autore Redazione

Un Qr-code per conoscere il produttore, il luogo di coltivazione e la sua storia. Rosetti: “Così diamo il giusto risalto ai nostri soci”

Valfrutta rende la pesca 100% italiana tracciabile, un Qr-code consentirà a tutti i consumatori di conoscere l’intera filiera del frutto che stanno per gustare.

“La nostra è da sempre una grande filiera agricola, non ci siamo inventati nulla se non provare a dare il giusto risalto ai nostri soci produttori – spiega Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia, il consorzio proprietario del marchio Valfrutta – Vogliamo rendere la filiera agricola cooperativa sempre più trasparente agli occhi dei consumatori che potranno ora conoscere già sul punto vendita, nel giro di pochi istanti, la storia che si cela dietro le singole referenze, dall’agricoltore che ha prodotto quella frutta a tutte le informazioni sull’azienda agricola, la varietà, il periodo di raccolta, lo stabilimento e la data di lavorazione”.

Il progetto di tracciabilità coinvolge in questa prima fase le confezioni di pesche in pezzi Valfrutta, sia in vetro che in barattolo di latta. Il Qr-code presente in etichetta accanto alla scritta “Scopri la mia origine”, una volta inquadrato con uno smartphone, consente di accedere alla sezione tracciabilità del sito; a questo punto, una volta inserito il codice univoco riportato in confezione (sulla latta o sul bordo della capsula), si aprirà una pagina web nella quale il consumatore potrà trovare tutte le informazioni sul prodotto, sull’agricoltore che ha coltivato quelle pesche, sul territorio di riferimento. È possibile accedere alle stesse informazioni anche aprendo la sezione tracciabilità del sito di Valfrutta e inserendo il codice univoco, senza utilizzare il Qr-code.

Sono più di trenta le aziende agricole socie delle cooperative di Conserve Italia attualmente coinvolte nel progetto di tracciabilità delle pesche in pezzi, presenti prevalentemente in Romagna. Le aziende agricole interessate dai diversi lotti di produzione vengono geolocalizzate ed è così possibile conoscerle grazie a fotografie e filmati e persino attraverso il ricorso ad aneddoti e curiosità sull’attività dei soci agricoltori. Completano il quadro informazioni relative all’area geografica di riferimento, con consigli su eventi, sagre o mostre, con l’obiettivo di promuovere tutto il territorio circostante.

Insieme al progetto di tracciabilità, che ha preso il via nei mesi scorsi, Conserve Italia ha anche promosso il lancio di una nuova linea di frutta in pezzi senza zuccheri aggiunti, sempre a marchio Valfrutta.

“Il mercato chiede sempre più garanzie sull’origine delle produzioni alimentari – aggiunge il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini – e con questo progetto di tracciabilità delle pesche intendiamo fare un salto ulteriore: non ci limitiamo solo a indicare dove le coltiviamo, come fatto fino adesso nelle nostre confezioni, ma d’ora in avanti vogliamo raccontare al consumatore anche chi le ha coltivate, di quale varietà si tratta e quando sono state lavorate. Al centro di tutto c’è il socio agricoltore, fulcro della nostra cooperativa. Partiamo con questo progetto di tracciabilità dalle pesche in pezzi, ma siamo convinti che possa essere implementato anche su altre categorie di prodotti. Mettere al centro il socio – conclude Gardini – equivale a valorizzare la nostra filiera corta: è la mission di Conserve Italia che portiamo avanti tutti i giorni”.

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