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Tre chili di frutta per un caffè

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Autore Redazione

Per Coldiretti, pronta ad applicare il decreto sulle pratiche sleali, i prezzi riconosciuti nel Cuneese sono inaccettabili

Sono inaccettabili i prezzi riconosciuti ai frutticoltori cuneesi per il raccolto 2021, in particolare per le mele e le pesche, e le tempistiche di liquidazione. È quanto denuncia Coldiretti Cuneo con riferimento alle speculazioni e storture che colpiscono un comparto vitale per l’economia cuneese.

Una zona produttiva

L’ortofrutta genera un fatturato di oltre 260 milioni (senza contare l’indotto), interessando 3.500 aziende che producono circa 700mila tonnellate di frutta su una superficie di 14mila ettari. In particolare, la produzione cuneese di pesche coinvolge 1.800 aziende su una superficie di 2.300 ettari, mentre 2.500 imprese coltivano 4.500 ettari di melo.

La denuncia di Coldiretti

“La situazione è insostenibile, con una forbice esagerata tra la remunerazione riconosciuta ai produttori agricoli e il prezzo della frutta pagato dai consumatori, ed è aggravata dalla grande distribuzione che continua ad applicare il suo strapotere acquistando e vendendo a prezzi che non coprono neanche i costi di produzione”, dichiara il presidente di Coldiretti Enrico Nada.

“Altrettanto vergognose – aggiunge il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – sono le tempistiche poiché, se tra non molto si raccoglieranno i frutti della nuova stagione, in diversi casi non è ancora stata liquidata quella precedente”.

“È inconcepibile che i nostri frutticoltori debbano vendere tre chili di frutta per potersi pagare, dopo un anno, un caffè. Siamo pronti ad applicare il Decreto sulle pratiche commerciali sleali perché ai produttori agricoli sia riconosciuto come merita il loro lavoro”, dichiara Nada.

Fonte: Coldiretti

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