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Puglia: con l’emergenza sanitaria nascono 716 aziende agricole

Inversione di rotta in un territorio che, negli ultimi dieci anni, ha perso più di 11mila imprese. Il 17% del totale opera nell’ortofrutta

Boom per l’agricoltura pugliese: negli ultimi mesi, dunque in piena pandemia, sono sorte 716 nuove aziende agricole. Il che, di fatto, inverte il  trend negativo che ha visto, nell’ultimo decennio, la costante flessione del numero delle imprese agricole pugliesi. A dirlo sono i numeri rilevati dall’Osservatorio economico di Davide Stasi, commentati da Cia – Agricoltori italiani Puglia.

Al tempo stesso, e a conferma delle nuove dinamiche, Coldiretti Puglia rileva una certa dinamicità nei portali nati ad hoc per fare incontrare domanda e offerta di operatori agricoli. Alcune parole chiave sono state digitate con una frequenza da rilevare: un esempio per tutti lavoro agricolo, che segna un incremento del 1.035% rispetto solo a qualche mese fa, quando il Covid-19 era qualcosa di molto lontano.

L’indagine: 716 nuove imprese, non sono noti i comparti

L’Osservatorio economico di Davide Stasi ha preso in esame tutte le imprese attive, escludendo quelle fallite o cessate, iscritte nel registro imprese delle Camere di commercio pugliesi. Ed è emerso quanto segue: se nell’ultimo decennio, in Puglia, si sono perse 11.785 aziende agricole – a settembre 2010 erano 88.943 – durante il lockdown e nei mesi a seguire se ne sono formate 716 nuove. E pertanto, dalle 76.442 del 29 febbraio scorso – dunque poco prima che scoppiasse, in Italia, l’emergenza sanitaria – ora sono 77.158. Circa l’1% in più.

Di queste, 22.966 hanno sede legale in provincia di Foggia, 18.455 sono ubicate nel Barese, 10.474 in provincia di Taranto e 8.913 in quella di Lecce. Le restanti sono collocate tra la provincia di Barletta-Andria-Trani ( 8.856) e quella di Brindisi (7.335). Per le ultime 159 aziende, non si hanno indicazioni circa la collocazione geografica così come non si hanno notizie in merito agli orientamenti produttivi delle nuove imprese: myfruit.it sulla questione ha interpellato l’Osservatorio economico di Davide Stasi e anche Cia Puglia, ma al momento non sono pervenuti dettagli.

Secondo le rilevazioni, si sa che sono 13.253 le imprese agricole pugliesi che operano nel comparto ortofrutta, di cui 10.691 nella sola coltivazione dell’uva. Si tratta, nel complesso, di poco più del 17% del totale.

Tirando le somme, delle 328.881 imprese pugliesi attive in tutti i settori (primario, secondario, terziario), il 23,5% fa capo al settore primario: “L’agricoltura rappresenta quasi un quarto delle realtà imprenditoriali attive sul territorio pugliese – ha precisato Raffaele Carrabba, presidente di Cia-agricoltori italiani Puglia – In un quadro congiunturale complesso, anche la riforma della Politica agricola comune (Pac) deve dare risposte concrete per la crescita e la sostenibilità delle aziende agricole che, a loro volta, necessitano di figure professionali nuove e specializzate al fine di poter spingere sull’innovazione. Ad oggi, infatti, non tutti i territori e non tutte le imprese riescono a viaggiare alla stessa velocità. Sono necessarie nuove regole più equilibrate, al fine di sostenere anche le aziende agricole di piccole e medie dimensioni che si trovano a competere sui mercati globali”. Dunque, secondo la confederazione, è necessario imprimere un nuovo passo al settore agricolo: servono innovazione e nuove figure professionali. Su questo ultimo fronte, qualche novità sembra esserci.

Curci, responsabile ortofrutta Cia: “Ritorno all’ovile”

“In questo difficile momento in cui tanti settori economici si trovano in grosse difficoltà – ha commentato Sergio Curci, responsabile regionale ortofrutta Cia Puglia – l’agroalimentare, e l’ortofrutta in particolare, riescono a fronteggiare meglio la recessione e la crisi pandemica. È un ritorno all’ovile: molti impiegati in altri comparti sono tornati a dedicarsi all’agricoltura. Quanto alla nati-mortalità delle aziende agricole pugliesi, alcune si sono accorpate con quelle di maggiori dimensioni, altre sono nate durante il lockdown prolungato”.

Cresce la richiesta di manodopera

A dirlo è Coldiretti: in Puglia, negli ultimi mesi, è stato un vero e proprio boom anche di richieste per il lavoro in campagna. A dare i dati precisi l’ufficio Coldiretti territoriale secondo il quale, sul portale di ricerca lavoro Indeed, sarebbero state digitate con una certa frequenza parole chiave riconducibili alla ricerca di operatori agricoli: +1.035% per lavoro agricolo, + 824% per operai raccolta + 562% per aziende agricole.

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