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Mandorle: tutti i vantaggi degli impianti super intensivi

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Enrica Giusto: “Un metodo che consiglierei, anche perché permette di entrare prima sul mercato”

Il futuro delle mandorle sta negli impianti super intensivi? Probabilmente una risposta univoca a questa domanda non c’è, ma l’Azienda Giusto di Mirabella Imbaccari (Catania), gestita dalle sorelle Enrica e Lorena Giusto, ha fatto una scelta ben precisa in questo senso, e i risultati stanno arrivando.

A confermarlo a myfruit.it è la stessa Enrica Giusto, che spiega: “Abbiamo avviato il nostro impianto super intensivo (6mila piante su 3,5 ettari, ndr) nel 2015 e, già due anni più tardi, abbiamo raccolto circa la metà di una produzione normale”.

Giusto, laurea magistrale in agraria con tesi sulla raccolta meccanizzata della mandorla continua: “Mi sento di consigliare gli impianti super intensivi. Naturalmente, il frutteto deve essere sempre gestito in maniera ottimale, dalla potatura alla nutrizione del terreno. Poi, deve essere prevista una raccolta meccanizzata, grazie alla quale la perdita del prodotto è nulla o quasi”.

Pure la varietà impiantata (Tuono al 100%, ndr) non è stata una scelta casuale. “Ci è stata suggerita – prosegue Giusto – dai vivai che abbiamo interpellato. Grazie al post innesto Rootpac-20, abbiamo una fioritura posticipata, che ci permette di essere più al riparo da gelate tardive, e una raccolta anticipata, che va dalla prima settimana di agosto a non oltre la terza dello stesso mese. Ciò ci consente, quindi, di arrivare anche prima sul mercato”.

Per quanto riguarda la prossima campagna, Enrica Giusto conclude: “Ci attendiamo un’annata sostanzialmente normale. Per quanto concerne i prezzi, invece, da qualche anno quelli della mandorla sono piuttosto stabili. Una questione invece ancora tutta aperta è il prodotto straniero, che entra in Italia con quotazioni stranamente molto basse e del tutto fuori mercato. Ma, per fortuna, molti rivenditori continuano a preferire il prodotto nazionale”.

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