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Eraclea (Venezia): dal Messico arrivano le noci Pecan

noci pecan
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Autore Redazione

Veneto Agricoltura sta conducendo alcuni test per introdurre nella nostra pianura la pianta proveniente dall’America del Nord

Il Messico ha messo radici a Eraclea (Venezia), e precisamente nella Tenuta “La Spiga” di Alessandro Gaggia, dove Veneto Agricoltura dal 2018 sta conducendo un’operazione sperimentale di assoluto interesse. Nello specifico, sono state messe a dimora oltre 400 piante/portainnesto di Pecan, un albero da frutto e da legno appartenente alla famiglia delle Juglandaceae, coltivato principalmente in America per la bontà dei suoi frutti – le noci Pecan – e per la produzione di prezioso legname. Ad Eraclea, grazie alla disponibilità del lungimirante imprenditore, l’Agenzia regionale ha così creato un impianto-pilota di questa specie.

Come accennato, il Pecan è una pianta originaria dell’America del Nord e precisamente della zona al confine tra il Messico e gli Stati Uniti. E’ dal 2015 che Veneto Agricoltura collabora con l’Università del Texas “A&M” per meglio conoscere le caratteristiche e le esigenze di questa specie e soprattutto per valutare la possibilità di introdurla negli areali veneti.

Il Pecan è una pianta molto longeva e il suo frutto è ricco di vitaminesali minerali e acidi oleici, importanti per la salute del cuore e utili per abbassare i livelli di colesterolo e trigliceridi. La sperimentazione avviata ad Eraclea fornirà ai tecnici di Veneto Agricoltura i dati utili per valutare proprio l’adattabilità della pianta nella pianura veneta. In particolare si cercherà di individuare le varietà più adeguate e le tecniche di coltivazione da utilizzare (forma di allevamento, potatura, controllo dei parassiti, ecc.).

Il campo sperimentale costituito presso la Tenuta “La Spiga” si estende su una superficie di un ettaro e mezzo circa, con le piante disposte su 13 file distanti 7 metri l’una dall’altra; per ogni fila sono state messe a dimora 31 piante/portinnesto distanti 5 metri, per un investimento complessivo di circa 250 piante per ettaro.

Nei giorni scorsi, le piante/portainnesto sono state innestate attraverso due tipologie di innesto: innesto a T e innesto a pezza. Il primo è un innesto a gemma eseguito incidendo la corteccia del portinnesto con due tagli, uno verticale e uno orizzontale per formare una T e, sollevandone i lembi, inserendo, al disotto di questi, la gemma detta “scudo”, prelevata da una pianta-madre mediante taglio tangenziale. L’innesto a pezza è un altro tipo di innesto a gemma eseguito asportando dal portainnesto, mediante un coltello a due lame, una porzione di corteccia di forma rettangolare e sostituendola con una analoga porzione di corteccia, prelevata dalla pianta-madre, provvista di una gemma. Le varietà innestate sono state: Kanza, Lakota, Cheyenne e Pawnee.

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