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Eventi e Fiere

Macfrut Digital: si naviga a vele spiegate

Presentati ieri tutti i numeri della prima fiera digitale dell’ortofrutta. Piraccini: “Abbiamo cambiato il paradigma”

C’è una notizia su tutte. Non è più una novità, perché la ripetiamo da maggio, ma è ancora la notizia più forte. Macfrut Digital è la prima fiera digitale dell’ortofrutta. E questo, in sintesi, significa che l’Italia di fronte alle difficoltà sa ancora reagire ed essere competitiva. Non a caso ieri, proprio mentre da Madrid Fruit Attraction annunciava un format esclusivamente online, piegandosi alle conseguenze della pandemia globale, Macfrut Digital presentava tutti i numeri di un successo (non proprio annunciato).

I numeri

Ed eccoli qui i numeri che rendono Macfrut un appuntamento di riferimento su scala globale: 530 moduli espositivi per 400 espositori, suddivisi in 10 padiglioni. Il 40% delle aziende espositrici è straniero con adesioni da quattro Continenti, mentre quasi la metà (il 47%) delle aziende italiane presenti appartiene al mondo della produzione (47%).
Al momento sono circa seimila i visitatori già registrati, di cui il 70% dall’estero. L’accesso alla piattaforma come anche assistere ai Forum e agli eventi è gratuito e richiede semplicemente la registrazione.

Il mondo ortofrutticolo si incontra on air

La presenza estera più rilevante è rappresentata dalla Cina con 87 espositori grazie alla collaborazione di Atpc (Agricultural trade promotion center), l’ente di promozione del ministero dell’Agricoltura. Sempre dall’Asia presenze da India e Indonesia con una collettiva di imprese. Ampia l’adesione dall’Africa nel Country Pavilion (Angola, Etiopia, Ghana, Kenia, Mozambico, Ruanda, Senegal, Sudan, Tanzania, Uganda) e dal Centro e Sudamerica (Colombia, Cile e Repubblica Domenicana). Forte, poi, la presenza dall’Europa con Belgio, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Svizzera. Numerose le adesioni dall’Est Europa: Albania, Bulgaria, Moldavia, Ucraina, Uzbekistan.

Per Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera, “le fiere tradizionali non scompariranno, forse si ridimensioneranno, certamente i grandi eventi internazionali sopravviveranno. Ma se in una kermesse tradizionale l’80% dei clienti che si incontra è rappresentato da compratori storici e solo il 20% da nuovi, noi vogliamo ribaltare il paradigma e fare in modo che si acquisiscano soprattutto nuovi contatti”.

Oltre 600 buyer a spasso tra gli stand virtuali

I buyer in piattaforma saranno 600, 550 dei quali stranieri. Fondamentale per la presenza dei buyer è stato l’apporto degli uffici dell’Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione distribuiti nel mondo e della rete di agenti esteri di Cesena Fiera. “C’è stato grande interesse da parte di operatori che non sarebbero potuti venire fisicamente e che invece così parteciperanno”, ha detto Maria Ines Aronadio, direttrice Coordinamento made in Italy dell’Ice, che ha concluso con la rivisitazione di un antico detto cinese: “Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri alzano le vele. E Macfrut ha alzato le vele”.

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