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Eventi e Fiere

CSO. Al via la nuova legislatura

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Autore Redazione

Eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione del Cso – Centro Servizi Ortofrutticoli. Confermata la presidenza al Cav. Paolo Bruni. Alla vice presidenza Carlo Manzo di Ortofruit Italia e Cesare Bellò di OPO Veneto.

Il 22 aprile si è tenuta a Ferrara l’Assemblea elettiva degli organi sociali del CSO – Centro Servizi Ortofrutticoli, per il prossimo triennio. È stato eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione composto da 21 consiglieri e il Collegio Sindacale. Alla presidenza viene confermato il Cav. Paolo Bruni, alla vice Presidenza Carlo Manzo di Ortofruit Italia e Cesare Bellò di OPO Veneto.

L’occasione ha visto presenti, durante un incontro per discutere delle strategie della filiera ortofrutticola, Davide Vernocchi Coordinatore Settore Ortofrutticolo  ACI (Alleanza Cooperative Italiane/Agroalimentare), Marco Salvi, Presidente di Fruitimprese, Angelo Benedetti  Coordinatore delle Imprese di Filiera di CSO, Veronica Bertoldo, Responsabile Ufficio Associazionismo Agricolo Regione Veneto, Felice Assenza, Direttore Generale delle Politiche Internazionali e dell’Unione Europea – MIPAAF,  Simona Caselli, Assessore all’Agricoltura Caccia e Pesca Regione Emilia-Romagna.

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CSO – Centro Servizi Ortofrutticoli. Incontro del 22 aprile 2016 presso la sede di Ferrara

“Il CSO – ha dichiarato il Paolo Bruni – è una realtà unica in Italia che associa 65 imprese tra produzione e filiera con le quali si attuano progetti e strategie per la crescita e lo sviluppo del settore. Oggi – ha proseguito Bruni – abbiamo riunito importanti protagonisti e istituzioni del comparto ed insieme abbiamo condiviso le necessità e le strategie più urgenti per il settore. Serve una spinta all’innovazione, serve una internazionalizzazione vera delle imprese cercando di conquistare spazi sui mercati del mondo. Serve aggregazione, sempre più stretta, serve razionalizzazione della logistica, ed una voce univoca che chieda infrastrutture e investimenti in sostenibilità. Il nostro settore – ha concluso Bruni – è, o deve essere per sua natura intrinseca fortemente orientato alla sostenibilità, perché è un settore che più di ogni altro legato ai ritmi e alle regole dalla natura. Dobbiamo trasformare questa caratteristica in un valore per i produttori, per le imprese di filiera e per i consumatori di tutto il mondo”.

Il Direttore Generale MIPAAF Felice Assenza conferma le parole chiave per la crescita dettate nella tavola rotonda CSO evidenziando la crescente importanza degli accordi bilaterali con Paesi Terzi strategici per l’export italiano evidenziando l’esigenza di un corretto bilanciamento che dovrà evitare problemi di concorrenza soprattutto riguardo ai Paesi del Bacino del Mediterraneo.

L’ortofrutta, insieme al vitivinicolo, rimane uno dei pochi settori per il quale l’Unione europea continua a garantire un supporto specifico, attraverso l’OCM ed è importante, secondo il Dr Felice Assenza, continuare a mantenere questa specificità  a tutela di un settore che oggi rappresenta il fiore all’occhiello dell’export agroalimentare e del Made in Italy. Occorre puntare su elementi di innovazione, nell’ottica di una riforma PAC, che metta sempre più in luce le ricadute positive del settore in chiave di salvaguardia ambientale, tutela della salute dei consumatori, azione contro il riscaldamento globale e sappia fronteggiare con flessibilità le continue crisi di mercato del settore attraverso strumenti di tutela dinamici ma anche strutturali.

Competitività è la parola d’ordine anche per l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Simona Caselli che evidenzia il grande impegno della Regione su un PSR 2014-2020 che  ha già messo a disposizione con due bandi sulla competitività, ben  83,5 milioni di euro che movimenteranno, con il cofinanziamento  200 milioni di euro. Una scelta ben precisa, quella della Regione Emilia Romagna tutta incentrata al sostegno della redditività, puntando sull’ammodernamento dei processi produttivi  e il sostegno alle produzioni di qualità e all’innovazione di prodotto e di processo. Al centro anche gli investimenti sulla ricerca e l’innovazione: nei sette anni della nuova programmazione,  oltre 50 milioni di euro, attraverso i Goi, i Gruppi operativi per l’innovazione, un inedito strumento previsto dalla Ue, che  prevede la collaborazione tra aziende agricole università ed enti di ricerca. Il primo bando è già uscito e ha ricevuto una considerevole attenzione.  Più in generale tutto il sistema della conoscenza potrà contare su oltre 90 milioni di euro.  Vanno poi considerate le risorse dell’Ocm ortofrutta che ammontano per il 2015 a oltre 73 milioni di euro. Uno strumento importante per perseguire un  obiettivo  fondamentale: quello dell’aggregazione e dell’integrazione per essere più competitivi sui mercati. Sono ancora troppe in Emilia-Romagna le imprese che non esportano. A loro ci rivolgiamo con un ciclo di seminari  dedicati all’internazionalizzazione, secondo la nostra strategia post Expo. Dopo il primo appuntamento, ieri a Bologna, sulle barriere fitosanitarie, parleremo  anche di barriere tariffarie e di accordi internazionali,  incentivi per l’export e nuovi strumenti quali l’ e-commerce e la borsa telematica, innovazione, start up e partnership con le istituzioni scientifiche, tutela dei marchi e lotta alla contraffazione.

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1 Commento

  • All’attenzione del Cavaliere Bruni dr. Paolo. Ho seguito, ieri 17 settembre 2016, il suo intervento al “caffè di uno mattina” in riferimento alla diminuzione delle api. Da circa 10 anni io e mio padre abbiamo ridotto a zero l’uso di qualsiasi pesticida nel vigneto e nel nostro oliveto. Oggi coltivo da solo sfruttando l’esperienza dell’agricoltura biodinamica. Uso solo zolfo(non molto), calce e solfato di rame, ma gli agricoltori confinanti usano veleni ed altre schifezze puzzolenti in quantità spopositate e dicono di praticare il biologico. E’ normale tutto ciò? Nicola d’Angelo di San Severo (FG).

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