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Aziende

FICO Eataly World, ecco i numeri dei primi sei mesi

Quasi 1 milioni e mezzo di visitatori, poco meno di 30 milioni di fatturato. L’8% è straniero, il 73% viene da fuori Bologna

I primissimi dati, usciti a poco più di un mese dall’apertura al pubblico avevano subito sollevato qualche polemica. Ora, a sei mesi di distanza, un po’ più di informazioni rendono più chiara la situazione e donano informazioni più interessanti per capire come sta andando una delle più grandi scommesse nate recentemente in Italia, vale a dire il parco Agroalimentare FICO Eataly World, inaugurato a Bologna nell’area del centro agroalimentare della città lo scorso 15 novembre.

Quasi 1,5 milioni di visitatori che hanno generato 25,9 milioni di euro di fatturato per le varie strutture presenti all’interno tra ristoranti, enoteche, botteghe e poi tutta l’offerta formativa con corsi e servizi. Non solo: secondo i dati forniti da una analisi condotta da Normisma, l’indotto per la città di Bologna è stato di 13,3 milioni di euro.

“Stiamo andando bene”, “i primi sei mesi sono stati incoraggianti” sono alcuni dei commenti emersi durante la presentazione alla stampa alla quale hanno partecipato il sindaco di Bologna, Virginio Merola, l’amministratore delegato di FICO Eataly World Tiziana Primori, il presidente di Fondazione FICO Andrea Segrè, il direttore generale di Prelios Sgr Andrea Cornetti, il direttore generale di CAAB Alessandro Bonfiglioli, insieme a Celso De Scrilli, presidente di Bologna Welcome, Giancarlo Tonelli, direttore di ASCOM Bologna, Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, e Paolo Bonferroni, Presidente di City Red Bus.

Sul fronte dei visitatori esteri, dato non secondario e che rappresenta uno dei punti fondamentali dell’operazione FICO, per ora secondo la rilevazioni di Normisma si attesta all’8%, circa 100mila, provenienti soprattutto da Francia, Regno Unito, Germania, USA, Svizzera e Spagna.

Tanti? Pochi? Probabilmente è ancora presto per giudicare, anche perché i mesi più importanti saranno quasi certamente quelli estivi, periodo nel quale si capirà se il grande parco agroalimentare riuscirà ad avere quel grande potere di attrattivo (l’obiettivo di 6 milioni di visitatori in un anno, giunti a metà strada, appare lontano), stile Dinsey World del cibo, che i creatori si auspicano, a partire dallo stesso Oscar Farinetti.

La stragrande maggioranza dei visitatori, il 73%, non è di Bologna: quindi più di un milione di persone è arrivato da fuori città, il 21% dall’Emilia-Romagna e il 45% da un’altra Regione. Chi viene da fuori Bologna, per il 32% ha poi pernottato una o più notti sotto le due torri. L’età: il 68% di chi visita FICO ha meno di 45 anni. Infine, coloro che sono entrati nel parco agroalimentare per motivi di business (congressi, eventi etc..) sono 60mila, stessa cifra per adulti e bambini che sono stati coinvolti in  percorsi didattici o  corsi.

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