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Aziende

Apo Conerpo, vendite di ortofrutta +6% nel 2016

ApoConerpoBilancio2016
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Autore Redazione

L’op ha collocato sul mercato oltre 1 milione e 400mila tonnellate di ortofrutta fresca. Fatturato a quota 716 milioni in crescita del 2%

Bilancio 2016 positivo per Apo Conerpo, il principale gruppo europeo dell’ortofrutta fresca con seimila produttori associati riuniti in 48 cooperative distribuite nelle principali zone agricole d’Italia.

Lo scorso anno il volume d’affari complessivo ha raggiunto i 716 milioni di euro, con un incremento di quasi il 2% rispetto ai 703 milioni del 2015, oltre 1milione e 400mila le tonnellate di ortofrutta fresca collocate sul mercato con un aumento del 6%   rispetto al 2015.

“Sono dati senza dubbio positivi – sottolinea il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi – ottenuti anche grazie alla stagione abbastanza calda, che ha favorito il collocamento della frutta estiva, pur con rese inferiori agli anni precedenti, e nonostante il perdurare del blocco delle esportazioni sul mercato russo, che non ha certo facilitato la commercializzazione dei prodotti a maturazione autunnale alla luce della forte concorrenza di altri produttori europei indirizzatisi con la loro offerta su altri Paesi della UE per compensare la chiusura della Russia”.

L’andamento climatico ha causato una diminuzione del 4,2% dei volumi di frutta conferiti, pari a quasi 387mila tonnellate, con indice negativo per pere, kiwi, pesche e nettarine ed aumenti per albicocche, susine e mele ma da un punto di vista commerciale la stagione 2016 – abbastanza calda e siccitosa – ha influito positivamente sulle vendite delle specie frutticole a maturazione estiva, quali pesche, nettarine e albicocche, meno sui prodotti a maturazione autunno invernale, con prezzi non sempre soddisfacenti, soprattutto all’inizio della campagna.

Oltre 134.600 tonnellate di ortofrutta sono state indirizzate all’esportazione (+2%) per un valore di 130 milioni di euro (+5%), più di 216mila tonnellate alla grande distribuzione italiana (+17%) per un valore di 161 milioni di euro (+16%), oltre 126mila al mercato tradizionale (-7%) per un valore di circa 83,5 milioni (-3%) e più di 663mila all’industria di trasformazione per un valore di 92 milioni di euro.

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