L’avocado è uno dei frutti esotici che, un po’ ovunque nel mondo ed in Europa, più sta crescendo in termini di consumi, notorietà e, di conseguenza, produzione. Una sorta di vera e propria avocadomania che piano piano sta contagiando anche l’Italia, dove sebbene i consumi complessivi sono ancora decisamente inferiori rispetto a quelli di altri paesi, aumentano a cifre record ogni anno, come è emerso anche durante la prima edizione del Tropical Fruit Congress che si è svolta all’interno di Macfrut.
Nonostante la conoscenza da parte dei consumatori su varietà e modalità di consumo dell’avocado stia aumentando, c’è sicuramente ancora molto da fare e una corretta esposizione dei frutti, con relativa comunicazione sul punto vendita possono certamente agevolare nella scelta. Quest’ultimo è un problema che ad esempio si sono posti i membri di Australian Avocados, associazione no profit che raggruppa una po’ tutta la filiera di produzione di questo frutto in questo continente.
Per risolverlo hanno ideato, con la collaborazione di supermercati e fruttivendoli, e messo in campo un nuovo approccio che pare stia dando ottimi risultati in termini di vendite, nonché di conservazione del prodotto (meno ammaccature). Pochi accorgimenti ma, a quanto pare, fondamentali: utilizzo di espositori di colori differenti in base ai diversi stadi di maturazione, capacità di avere sempre a disposizione prodotti maturi al punto giusto, utilizzo di espositori nei quali viene comunicato chiaramente quali avocado sono da comprare e mangiare subito, quali invece da consumare dopo qualche giorno.
Il risultato? Aumento medio del 30% del numero di frutti acquistati per cliente, aumento del 16% dei consumatori che acquistano avocado in generale, aumento del 47% di coloro che acquistano due o più avocado. Inoltre, essendo guidato all’acquisto, il consumatore sente evidentemente anche meno il bisogno di “tastare” il prodotto, operazione che ovviamente alla fine di una giornata di vendita rovina irrimediabilmente l’avocado: in questo caso i dati rilevati da Australian Avocados hanno mostrato un calo del 41% delle compressioni della frutta e del 60% di ammaccature.
L’operazione sta ottenendo un ottimo riscontro tanto che il numero di negozi che la stanno adottando sta aumentando, per via dei risultati e anche dei bassi costi di impianto (50 dollari). L’associazione ha anche organizzato un programma di formazione on line, comprensivo di video, quiz, certificato di completamento, che si può visualizzare anche su smartphone.
