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Supermercati solo veg? Il caso Veganz e un modello da rivedere

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Autore Redazione

L’obiettivo era aprire 60 punti vendita, in Europa e Usa. A inizio anno l’annuncio del ridimensionamento, con la chiusura di alcuni negozi e un nuovo modello di business. Cosa non ha funzionato?

I prodotti veg rappresentano una delle grandi tendenze alimentari degli ultimi anni, insieme al bio – spesso i due prodotti viaggiano insieme – nonché alla crescente ondata di interesse per i prodotti “freefrom” e i cosiddetti “superfoods“. Eppure, qualcosa sembra non funzionare più come prima. O meglio, non tanto nella domanda, che continua a crescere, quanto nel modello distributivo, soprattutto in quello “puro”.

La notizia, di qualche tempo fa, riguarda Veganz, vale a dire la prima catena distributiva al mondo completamente specializzata nella vendita di prodotti vegani. Fondata nel 2011 dall’imprenditore tedesco Jan Bredack con l’idea di rendere alla portata di tutti i prodotti vegani – lui stesso lo è diventato nel 2009 – ha subito ottenuto un ottimo successo di vendite e pubblico aprendo nel giro di pochi anni 9 negozi, non solo in Germania ma anche in Austria (Vienna) e in Repubblica ceca (Praga). L’ambizioso  progetto di espansione prevedeva di aprire 60 punti vendita entro il 2020 tra Europa ed anche USA.

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Jan Bredack, fondatore dei negozi Veganz

Le cose non sono andate esattamente come sperava il fondatore, tanto che tra la fine del 2016 e l’inizio di quest’anno si era addirittura diffusa inizialmente la notizia, poi smentita su Facebook dalla stessa azienda, di un fallimento da parte dell’intera catena di supermercati vegani. Come ha recentemente  affermato il fondatore Bredack “non è tutto oro ciò che luccica” e, certamente, è invece vero che è in atto, più che un’espansione un piano di riduzione dei costi e di negozi che dovrebbe portare alla chiusura della metà di quelli esistenti.

Ma cosa è successo esattamente? A spiegarlo è sempre Bredack, affermando come il modello di supermercato esclusivamente vegano sia diventato sostanzialmente obsoleto a causa del fatto che i prodotti vegan si trovano ormai in tutti i normali punti vendita non specializzati. Insomma, la domanda nei confronti di frutta e verdura e soprattutto dell’ampia gamma di alimenti sostitutivi della carne continua ad essere elevata, ma contemporaneamente è cesciuta anche l’offerta.

Tramontata l’idea di un’invasione a livello internazionale di supermercati “puri” e interamente dedicati ai prodotti per vegani e vegetariani, il modello di business che ora Bredack intende perseguire è quello, da una parte di distribuire i propri prodotti stringendo accordi con altre catene, ad esempio Edeka, o nell’ingrosso con Metro, ma allo stesso tempo anche di rimodellarre l’offerta di quelli rimasti nonché di aprire dei cosiddetti “flagship store”, muniti di bar e ristorazione. Il primo nuovo negozio con questo nuovo modello di offerta dovrebbe essere aperto proprio quest’anno a Berlino, città nella quale Veganz continua a riscuotere un ottimo successo.

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