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Carrefour: la sfida della qualità e continuità si può vincere

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Autore Redazione

Per garantire sempre ortofrutta di alta gamma, nonostante le difficoltà di approvvigionamento, è fondamentale avere fornitori orientati al consumatore finale e che condividano le strategie dell’insegna. Ne parliamo con Angelo Arrigoni

Il successo del reparto ortofrutta dipende dal gioco di squadra tra fornitori e insegne della Gdo. Parole più che mai vere per Carrefour dove si studiano ogni giorno nuove strategie nella consapevolezza che uno dei fattori principali su cui si gioca la competizione è il prodotto fresco e freschissimo, con un accento particolare sull’ortofrutta.

L’ortofrutta è per noi uno dei reparti più importanti, in linea con  le ricerche di mercato: sappiamo che il prodotto fresco e freschissimo è uno dei fattori principali in base ai quali il  consumatore seleziona e crea un carnet di punti vendita a cui rivolgersi”.

spiega Angelo Arrigoni, responsabile marche proprie prodotti freschi presso Carrefour.

Nell’ortofrutta la sfida è quella di garantire costantemente alta qualità del prodotto facendo i conti con la variabilità delle condizioni climatiche. Per riuscirci è fondamentale che tra il produttore e l’insegna ci sia una “relazione di partnership di lungo periodo per mantenere i livelli qualitativi e quantitativi”. In primo luogo, “è importante avere una continuità, quindi fornitori che assicurano quantità, se non sufficienti, almeno significative per rispondere alla richiesta della clientela”.

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La quantità deve coniugarsi con la qualità: lo sa bene Carrefour che ha lanciato il proprio marchio Terre d’Italia, una linea di alta gamma che comprende prodotti tipici di grande qualità, tra cui rientra l’ortofrutta, provenienti solo da determinate aree geografiche italiane.

Al consumatore che viene nel negozio per cercare le nostre arance Terre d’Italia, non arance generiche,  dobbiamo garantire le caratteristiche del prodotto che si aspetta promesse aggiuntive che, tenendo conto della difficoltà di approvvigionamento, rendono ancora più difficile il lavoro”.

Per riuscirci è indispensabile avere alle spalle “un parco fornitori in grado di mantenere i livelli di quantità e qualità che chiediamo, che sposa le nostre cause, tra cui la riduzione di pesticidi e anche di offrirci un prezzo che consenta di avere una buona remunerazione. Fornitori con visione di lungo periodo orientati a valorizzare il risultato finale verso il consumatore piuttosto che fare la guerra per qualche centesimo di prezzo”.

Considerando l’importanza del reparto ortofrutta, Carrefour lancia uno spunto per la prossima edizione di Marca: il salone delle private label “è sempre stato molto più sbilanciato verso il prodotto confezionato – dice Arrigoni – potrebbe avere una maggiore ricchezza di contenuti nel freschissimo, anche se  non è facile perché in questo ambito pesano molto le fiere specifiche di settore”.

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