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Fruttivendoli e non solo

FICO Eataly World, i primi dati e “alcuni errori gravi”

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La stima è di arrivare a 500mila visitatori e 8,5 milioni di euro entro la fine dell’anno. Flop? “No, ma sono stati fatti alcuni gravi errori” ammette Farinetti in un’intervista a Dissapore

Più di 350 mila visitatori ed un fatturato di 6,4 milioni di euro, sono i primi due dati che FICO Eataly World ha diffuso in una nota poco prima delle festività natalizie e relativi alle prime cinque settimane di attività dopo l’apertura avvenuta il 15 novembre (vedi qui il video girato qualche giorno prima). La stima, da qui a fine anno, è quella di arrivare 500 mila visitatori con un giro di affari di 8,5 milioni.

Sono i numeri di un flop?” è la domanda posta dal blog Dissapore a Oscar Farinetti, ideatore del parco tematico bolognese, in un’intervista ripresa anche dal Corriere Bolognese.

È un po’ più di quanto avevamo previsto chi parla di flop si sbaglia. È un luogo molto weekendaro. Se invece di 6-7 mila persone ce ne sono 4 mila, sembra vuoto. Manca ancora il traino degli stranieri, al momento solo il 10% del totale dei visitatori. Ci stiamo preparando per esplodere in primavera e in estate, da Pasqua a ottobre”.

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Oscar Farinetti, il giorno dell’anteprima alla stampa di FICO Eataly World

Tra i numeri che l’organizzazione diffonde ci sono anche “20 corsi e tour organizzati ogni giorno, 50 eventi di intrattenimento e approfondimento, 100 pullman turistici” e ancora “17 mila i visitatori business”, la visita di “50 classi delle Scuole Primarie e Secondarie provenienti da tutta Italia”, “oltre 70 giornalisti e tour operator internazionali hanno visitato FICO dopo l’apertura”.

Sempre nell’intervista a Dissapore, Farinetti ammette anche la presenza di alcuni errori che vanno sistemati: “Sbarre che non si alzavano, ristoranti che sbagliavano a preparare da mangiare. Qualcuno si è lamentato. Occorre migliorare l’accoglienza, spiegare meglio ciò che c’è dentro Fico, forse servirà un’audioguida. Poi le persone fanno fatica a trovare i bagni, abbiamo sbagliato la cartellonistica”. Anche qualche prezzo da ribassare magari attraverso la creazione di prodotti a marchio “FICO”.

Rimandate al mittente, invece, le polemiche riguardanti la vicinanza dell’inceneritore: “Fatemi capire: prima di noi qui ci sono stati 20 mila ragazzi dell’Università, la Granarolo e il Caab, e tutto andava bene. Prima non si poteva morire e ora sì? Chi lo sostiene venga con me a Montecarlo, c’è un inceneritore in pieno centro, vicino al Casinò. Come qui, emette fumi sotto il limite di legge”.

Credit: Dissapore | Corriere Bolognese

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