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Fruttivendoli e non solo

Ambrogino d’oro. C’è anche Dino Abbascià

Ambrogino d'oro Dino Abbascià
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Autore Redazione

Tra i 37 che riceveranno l’Ambrogino d’oro c’è anche Dino Abbascià, imprenditore nel settore ortofrutticolo, scomparso il 13 giugno 2015

Il 7 dicembre venti associazioni e diciassette benemeriti riceveranno l’Ambrogino d’oro, la famosissima benemerenza civica conferita dal Comune di Milano e che prende il nome da Sant’Ambrogio, patrono del capoluogo lombardo. I 37 nomi sono stati comunicati dalla “Commissione per la concessione delle benemerenze civiche” e saranno insigniti dei riconoscimenti durante la cerimonia che si terrà presso il Teatro Dal Verme. Tra questi c’è anche il nome di Dino Abbascià, al quale è stata conferita la medaglia d’oro alla memoria (la candidatura è stata proposta da Riccardo De Corato, politico ed ex Vice Sindaco di Milano).

Nato nel 1942 a Bisceglie, in provincia di Bari, Dino Abbascià è stato uno dei punti di riferimento in città con il suo negozio di frutta e verdura, tuttora esistente e gestito dalla sua famiglia, nonché con l’attività di ingrosso, specializzata alla vendita al canale Horeca. Una bella storia, figlia dell’emigrazione pugliese nella capitale lombarda, che lo ha visto da semplice garzone raggiungere grandi soddisfazioni professionali, nonché ricoprire svariate cariche istituzionali, che ha portato avanti con grande energia sino alla sua scomparsa avvenuta nella notte di sabato 13 giugno di quest’anno. È stato Consigliere di Confcommercio Milano, componente della Consulta del presidente Carlo Sangalli, presidente del Sindacato milanese dettaglianti ortofrutticoli, presidente di Ente Mutuo (l’Ente di assistenza sanitaria integrativa della Confcommercio milanese), nonché presidente di Fida, la Federazione nazionale del dettaglio alimentare di Confcommercio.

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