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Eventi e Fiere

Quanto cibo buttiamo? In cima verdura, latticini e frutta

LottaSprecoAlimentare

Diminuisce lo spreco alimentare degli italiani che passa da 63 a 37 chili all’anno a testa. Buttiamo di più le verdure, mentre nelle mense scolastiche è la frutta la meno gradita

I dati sono certamente migliorati e, questa volta, sono anche più reali e veritieri rispetto alle passate stime. Parliamo del cibo che ogni giorno, settimana e anno, buttiamo nell’immondizia: a donare la fotografia dello spreco alimentare in Italia è stato il progetto Reduce del Ministero dell’Ambiente realizzato con con l’Università di Bologna – Distal, e il partenariato dell’Università della Tuscia – Deim, del Politecnico di Milano – Dica e L’Università di Udine – Deis.

SprecoAlimentareDopo il monitoraggio su un campione statistico di 400 famiglie in Italia è emerso che gettiamo 100 grammi al giorno di cibo, vale a dire 36,92 Kg all’anno a testa, per un costo di circa 250 euro. Dai cosiddetti “Diari di Famiglia dello spreco” è così emerso che ogni famiglia, in media, butta 84,9 kg di cibo nel corso di un anno, circa 2,2 milioni di tonnellate di cibo in un anno, per un costo di 8,5 miliardi di euro, circa lo 0,6% del Pil del nostro Paese. 

Cosa sprechiamo di più?

È la cena il momento in cui diamo il peggio di noi da questo punto di vista, poiché sprechiamo una volta e mezza di più rispetto al pranzo. Cosa buttiamo di più? In cima la verdura: ognuno di noi ne butta poco più di 7 kg all’anno, il 25,6% dello spreco giornaliero. Poi latte e latticini (4,8 kg all’anno, pari al 17,6% dello spreco totale giornaliero) e a seguire la frutta (12,24 grammi al giorno). Tra i motivi che le famiglie hanno addotto troviamo l’aver raggiunto o superato la data di scadenza o il fatto che il cibo fosse “andato a male” vale il 46% dei casi, il fatto che non piacesse più una volta comprato il 26%.

PresentazioneRomaDatiSprecoAlimentare

Presentazione a Roma della V Giornata Nazionale di prevenzione dello Spreco Alimentare

Dati in calo nell’ultimo anno

Nonostante questi dati, però, c’è soddisfazione da parte di tutti i protagonisti del progetto di monitoraggio che è stato presentato a Roma ieri presso il Museo nazionale delle arti del XXI secolo: siamo, infatti, passati da stime che parlavano di 63 kg a testa all’anno ai 37 di questa nuova ricerca. Come ha sottolineato Andrea Segrè, che è anche fondatore di Last Minute Market e della campagna Spreco Zero, in poco tempo, grazie anche a campagne di sensibilizzazione mirate e concertate con le istituzioni, abbiamo risparmiato 110 euro in un anno rispetto ai dati precedenti. E ora? “Adesso è il momento di rilanciare su due proposte chiave – continua Segrè -: l’inserimento dell’educazione alimentare come materia di studio dalle scuole Primarie, e la richiesta di una normativa comune europea da promuovere anche attraverso l’Anno europeo dedicato alla prevenzione dello spreco alimentare».

Gli sprechi in Gdo e nelle mense scolastiche

Lo studio ha monitorato non solo lo spreco nelle case degli italiani, ma anche quello in Gdo e nelle mense scolastiche. In supermercati e ipermercati lo spreco varia da 9,5 kg/anno per mq di superficie di vendita a 18,8 kg/anno per mq nei supermercati, che “tradotto per ogni cittadino italiano significa una produzione di spreco di 2,89 kg/anno pro capite, vale a dire 55,6 gr a settimana e 7,9 gr al giorno” si legge nel rapporto. Sul fronte delle mense scolastiche non c’è troppo da stare allegri: lo studio (73 plessi di scuola primaria, 35 dei quali in Emilia-Romagna, 25 in Lazio e 18 in Friuli-Venezia Giulia) ha rivelato che quasi 1/3 del pasto viene buttato, praticamente 120 grammi di cibo a studente “a fronte di pasti che offrono circa 534 grammi di cibo pro capite”. Il cibo meno gradito agli studenti? La frutta e, purtroppo, non è una novità.

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