Arcadia_top news generale_22apr-12mag_2024
Eventi e Fiere

Anuga fa il pieno di espositori italiani. A Colonia saranno più di 1000 a ottobre

Anuga2017_presentazioneMilano

A ottobre Colonia diventerà capitale dell’agroalimentare italiano. Arondio (ICE): “Funziona l’alleanza pubblico-privato”. Zanetti (Federalimentare): “Combatteremo l’italian sounding”. Germania primo paese importatore di made in Italy, in cima l’ortofrutta

In pratica, la più importante manifestazione dell’agroalimentare italiano quest’anno di terrà in Germania, a Colonia. Ma non è una novità per Anuga, considerato il più importante appuntamento al mondo dedicato al food & beverage; qui, già dal 1999, l’Italia è il primo paese espositore tra quelli esteri, e quest’anno lo sarà in assoluto, con più di 1000 realtà dell’agroalimentare italiano e quasi 300, a cinque mesi dall’edizione, in lista d’attesa.

Numeri importanti, quindi, quelli che a Milano, durante la presentazione ufficiale alla stampa, sono stati illustrati da Katharina C. Hamma, chief operating officier di Koelnmesse, con la presenza di Thomas Rosolia, amministratore delegato della fiera di Colonia in Italia, Ines Arondio, dirigente ICE settore agroalimentare e vini e Paolo Zanetti, vice presidente di Federalimentare, associazione partner, insieme a Fiere di Parma, della grande manifestazione tedesca che si terrà dal 7 all’11 ottobre.

Anuga2017_presentazioneMilano_cfféTrussardi

“Siamo molto severi negli ingressi: o sei un buyer o non entri. Questo aspetto è molto gradito dagli espositori che qui riescono a fare molto business” ha affermato il manager tedesco, sottolineando l’elevato livello dei visitatori, 160mila provenienti da 192 paesi durante l’ultima edizione del 2015 (Anuga ha cadenza biennale), dei quali 6000 provenienti dal nostro Paese.

10 padiglioni dedicati ad altrettante tematiche ospiteranno 7200 espositori provenienti da 100 paesi: ci sarà il salone dedicato alle specialità gastronomiche, quello ai surgelati, poi carne e insaccati, “Chilled & Fresh Food (anche frutta e verdura), poi latte e latticini, pane e prodotti da forno, bevande, mondo organic, “Hot Beverage (caffè, tè e cacao)” e tutte le innovazioni dedicate al mondo dell’out-of-home, un settore in grande crescita.

Germania primo partner commerciale dell’agroalimentare italiano

Così come ogni anno Berlino a febbraio diventa la capitale dell’ortofrutta italiana con una presenza massiccia – anche in quel caso siamo il primo paese espositore – di aziende italiane a Fruit Logistica, così anche in questo caso il record di presenza tricolore è giustificato dal fatto che la Germania rimane il paese più importante per l’export agroalimentare italiano. Come ha illustrato l’ICE, l’Italia esporta qui a valore cibo e bevande per più di 6 miliardi di euro sui 34 complessivi del 2016, in crescita del 3%.  In cima troviamo (fonte dati BVE) l’ortofrutta con 1,5 miliardi di euro (+2,58 vs 2015), seguita da vino (978 milioni di euro, +1,7%) e conserve e succhi vegetali (638 milioni di euro, +2,3%). Anche l’interscambio agroalimentare è positivo: il sado import-export è di più di 1,7 miliardi di euro, considerando che la Germania esporta nel nostro paese vino e cibo per poco più di 4,5 miliardi di euro.

ExportAgroalimentareitalianoInGermania

Principali prodotti italiani esportati in Germania. Fonte dati: ICE

Funzionano le alleanze pubblico-privato

“I risultati che stiamo raggiungendo nell’agroalimentare si ottengono grazie alle partnership come questa tra Parma e Colonia, ma anche a livello istituzionale ci sono alleanze tra pubblico e privato, tra ministeri e associazioni di categoria che consentono di fare azioni promozionali che non vengono calate dall’alto, ma arrivano dal basso grazie alle segnalazioni” ha affermato il dirigente ICE Ines Arondio. Un modello che ha fatto sì che il settore agroalimentare sia diventato il traino del made in Italy all’estero tanto che il 27% (38 milioni di euro) delle risorse ICE destinate ai mercati esteri arrivano proprio a cibo e vino. E a Colonia ce ne sarà una dimostrazione tangibile attraverso la collettiva di ICE, di fatto lo stand più grande della fiera: con un intervento da 2,6 milioni di euro (ripartiti tra privato, 1,5 milioni, e pubblico, 1,1 milioni) l’area ICE si svilupperà su più di 2500 metri quadri netti all’intero dei quali 203 stand di aziende italiane rappresentanti un po’ tutti i settori e le regioni dell’agroalimentare italiano (in cima quello delle conserve vegetali) potranno fare affari anche grazie ad una sorta di centro servizi interno dove consulenti locali dell’ICE agevoleranno gli incontri business.

“Ad Anuga combatteremo l’italian sounding”

“Anuga è la fiera alimentare più importante al mondo e lo dico anche come imprenditore che fa questa fiera da sempre. Fiera che non si limita al mercato tedesco ma che consente di incontrare buyer da tutto il mondo” ha affermato con grande convinzione Paolo Zanetti, vice presidente di Federalimentare. “E a Colonia difenderemo i prodotti italiani da quelli falsi” conclude l’imprenditore italiano, riferendosi al business dell’Italian sounding agroalimentare, che vale circa 60 miliardi all’anno. “Non succederà quello che è accaduto recentemente a Milano” afferma polemicamente riferendosi, pur non citandola, all’ultima edizione di Tuttofood e al servizio di Striscia la Notizia (vedi qui). “Faremo un presidio ad Anuga per controllare che questo non avvenga, la magistratura in Germania può intervenire immediatamente facendo chiudere gli stand che propongono prodotti che sfruttano l’italian sounding”.

(Visited 186 times, 1 visits today)