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Treno della Frutta. Servono 30 milioni

Treno della Frutta. Dal porto di Savona-Vado alla Piattaforma multimodale Logistica di Torino -Orbassano
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Autore Redazione

Partito in via sperimentale a dicembre, il cosiddetto “Treno della Frutta” riscuote sempre più interesse ma ora, per diventare realtà, serve un investimento da parte di RFI di circa 30 milioni di euro e interventi della durata tra i 12 e 18 mesi.

L’obiettivo è quello di collegare in modo stabile i porti liguri con le piattaforme logistiche piemontesi attraverso un sistema ferroviario più efficiente, sia nelle infrastrutture che nella gestione del traffico. Questo per far sì che il trasporto di ortofrutta via rotaia dai porti di Genova e Vado Ligure alla piattaforma di Orbassano, nella zona est di Torino, a poche centinaia di metri dal Centro Agroalimentare CAAT, diventi realtà.

L’interesse c’è, sia da parte degli operatori del CAAT, a partire da APGO, l’Associazione piemontese dei grossisti di ortofrutta e dal suo presidente Ottavio Guala, sia da parte dei principali importatori che già lavorano con i porti liguri e in particolare con Vado, a partire da Luca Battaglio.

Anche la volontà da parte del Governo sembra esserci, in primis attraverso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il tutto è coordinato al momento del Commissario straordinario per la TAV, l’architetto Paolo Foietta. Si parla di un’operazione che potrebbe prendere definitivamente il via in tempi brevi con un piano di incentivazione da parte del Governo per passare dal trasporto su gomma a quello su rotaia.

Ora, per far si che l’espirmento effetuato poco prima di Natale (vedi qui) prenda il via definitivamente con un servizio bi-settimanale, rendendo compatibile la linea ferroviaria tra Alessandria e Torino al passaggio dei container navali, serve un investimento di circa 30 milioni di euro da parte di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) di euro e interventi che richiedono dai 12 ai 18 mesi per essere completati. Questi stessi lavori permetteranno alla rete ferroviario piemontese e a Torino-Orbassano di collegarsi con il corridoio Reno-Alpino che ha i suoi terminali a Rotterdam e a Genova.

A fine gennaio, in una riunione a Torino, RFI ha presentato lo studio di fattibilità. Qualche giorno dopo, nello studio del Commissario Foietta si è svolta una riunione dedicata al trasporto ferroviario dell’ortofrutta che il Commissario reputa un punto qualificante di un piano più generale, in attesa dei grandi interventi strutturali sulla Lione-Torino che aspettano da 16 anni.

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Da destra: Paolo Foietta, Commissario di Governo per la realizzazione dell’asse ferroviario Torino – Lione, Ottavio Guala, Presidente APGO Torino, e l’imprenditore Luca Battaglio

Il nostro sistema economico è colonizzato da merci che arrivano da Rotterdam – afferma Paolo Foietta – e stiamo assistendo all’assurdo dell’80% delle merci in entrata nel Mediterraneo da Suez che invece di sbarcare in Italia proseguono via Gibilterra fino al Nord Europa per poi ridiscendere a Sud via camion. È vero che olandesi e tedeschi si sono trovati nelle condizioni di investire in una logistica moderna. È venuto però il momento per noi di recuperare, partendo da una ristrutturazione della portualità e della retro-portualità per agganciare l’evoluzione dello shipping, con navi da 14 mila teu, che rendono il trasporto navale sempre più conveniente, e certamente rilanciando il trasporto merci per ferrovia”.

Venendo all’ortofrutta e alle misure più immediate – precisa il Commissario di Governo – la connessione tra porto di Savona e Vado da una parte e Orbassano e CAAT dall’altra è particolarmente interessante perché delle 500 mila tonnellate di ortofrutta gestite dal Mercato di Torino un buon 30% provengono già proprio da Vado, che non possiamo dimenticare è il principale terminale mediterraneo per l’ortofrutta grazie anche ai suoi fondali naturali che permettono l’attracco alle grandi navi. La gestione APM promette importanti sviluppi a Vado. Quello che noi possiamo fare in tempi brevi è migliorare la linea, costruire le poche centinaia di metri di binario tra Orbassano e CAAT, realizzare un corridoio logistico doganale con il coordinamento dei controlli doganali. In collaborazione con la Regione Piemonte, abbiamo avviato dallo scorso settembre un tavolo di lavoro con gli stessi operatori del CAAT per favorire questo percorso e affermare che l’utilizzo della modalità ferroviaria è tornato possibile e conveniente anche per loro. E mi pare che siamo sulla buona strada“.

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